Pino Pelosi: l’ex “ragazzo di vita” condannato per furto

Pierpaolo Pasolini

Ancora guai giudiziari per Giuseppe Pelosi, noto alle cronache per esser stato condannato in quanto assassino reo confesso del poeta e scrittore friulano Pier Paolo Pasolini, avvenuto il 2 novembre del 1975. Nei giorni scorsi, a 37 anni di distanza, Pino Pelosi, che nel corso degli anni ha cambiato più volte versione rispetto al suo coinvolgimento nel delitto di Pasolini, il cui corpo venne ritrovato sulla spiaggia di Ostia, è stato condannato a tre anni di reclusione, per aver svaligiato insieme all’amico Pietro Gori una gioielleria di Monfalcone, in provincia di Gorizia.

Il bottino della rapina, avvenuta nel dicembre 1999, sarebbe stato di undici orologi Rolex, del valore commerciale di cento milioni di euro. L’avvocato di Pelosi, Alessandro Olivieri, ha già annunciato il ricorso in appello.

Il 20 luglio 2010, Pino Pelosi era stato arrestato con l’accusa di guida in stato di ebbrezza, omissione di soccorso, lesioni gravissime e rifiuto di sottoporsi ai controlli. In seguito alla morte dell’amico Olimpio Marocchi, che si trovava con lui al momento dell’incidente, l’accusa di lesioni gravissime è divenuta di omicidio colposo. Il 24 maggio di quest’anno, per quei fatti, Pelosi è stato condannato a tre anni di reclusione.
L’ex “ragazzo di vita”, negli ultimi anni, ha fatto nuovamente parlare di sé anche per aver rilasciato interviste e pubblicato un libro, “Io so… come hanno ucciso Pasolini”, in cui racconta la sua verità sulla morte dello scrittore friulano.

 

Redazione Online