LEGGE ELETTORALE – “La legge elettorale può essere modificata anche a ridosso delle elezioni senza per questo contravvenire alle indicazioni della commissione europea per la democrazia, a patto di limitarsi alle soluzioni delle criticità dell’attuale disciplina e se ci sarà un’ampia condivisione parlamentare”, così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano risponde alle rimostranze del leader della Destra Francesco Storace e del radicale Maurizio Turco, che aveva posto alla sua attenzione il tema della immodificabilità della legge elettorale nell’ultimo anno della legislatura richiamando il codice di buona condotta elettorale redatto dalla cosiddetta Commissione di Venezia.
Nei giorni scorsi, in un lungo intervento su “Il Sole 24 Ore”, l’ex presidente del Consiglio Giuliano Amato aveva detto: “A coloro, in primo luogo i radicali, che fanno da sempre richiami alla legalità e allo stato di diritto molto spesso meritevoli di ogni considerazione, vorrei dire in questo caso che vanno fuori bersaglio. A chi addirittura è arrivato allo sciopero della fame (mentre altri – si noti – fa lo stesso sciopero affinché invece la riforma elettorale ci sia) suggerirei di domandarsi seriamente se davvero ne vale la pena”.
Intanto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, incontrando gli studenti della Luiss ha fatto sapere che a suo avviso “un premio di maggioranza serve, ma deve riflettere l’orientamento maggioritario del corpo elettorale”. Il presidente del Senato, Renato Schifani, si dice “fiducioso e ottimista” che la prossima settimana la riforma elettorale approderà in Aula e verrà messa ai voti.
Redazione
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