
Uno studio dell’Università di Padova, finanziato con i fondi del 5X1000 destinati all’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, ha definito la genesi delle cellule staminali tumorali, responsabili dello sviluppo della malattia e quindi delle metastasi. E’ Stefano Piccolo, professore all’Università di Padova e vincitore del Premio Firc Guido Venosta 2012 per la ricerca sul cancro a chiarire in cosa consistono i risultati della ricerca, pubblicata dalla rivista scientifica Cell.
“Il cancro è una struttura complessa, è quasi un organo aberrante che cresce nel momento sbagliato e nel posto sbagliato e che si continua a rigenerare dopo la chemioterapia” – ha detto il professor Piccolo – “Quello che abbiamo scoperto, grazie ai finanziamenti di AIRC, è che questi tipi di crescita, la sua forza rigenerativa affonda le sue radici negli stessi meccanismi che fanno crescere gli organi durante lo sviluppo embrionale. Questo ci dà una grande forza perché ci permette di costruire, di ripercuotere tutte le conoscenze di base, dovuti agli studi sugli embrioni per utilizzarli al fine di fermare la crescita tumorale e le sue metastasi“.
In pratica, secondo lo studio dell’Università di Padova, le cellule tumorali da sole sarebbero inermi, anche se si trattasse di tumori particolarmente aggressivi. Qualsiasi cellula staminale tumorale ha dunque bisogno di ricevere degli input dall’ambiente che lo circonda. Uno di questi input viene dall’ormone chiamato Wnt, attivo nei normali processi generativi, il quale stimola l’attivazione di un gene denominato TAZ. Secondo lo studio, quindi, sarebbe una sorta di “passo di danza” impazzito di questo gene a provocare le metastasi.
Redazione online