
“Che bello tornare, adesso comincia la Rivoluzione civile”, queste le poche parole twittate dal candidato premier per la lista unitaria della cosiddetta sinistra antimontiana e della società civile, Antonio Ingroia, all’arrivo in Italia al termine del suo mandato come commissario Onu in Guatemala. Il primo impegno dell’ormai ex pm è stato un incontro con Ilaria Cucchi, sorella del giovane morto nel 2009 in carcere in circostanze poco chiare, che già si è resa disponibile a candidarsi.
Intanto, intervenendo a SkyTg24, Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, tra i primi a sostenere la candidatura di Ingroia, avverte: “Credo che Ingroia debba parlare alle persone e non porsi limiti. In questo modo, rappresentando l’alternativa al sistema, si può’ raggiungere il quorum alla Camera e al Senato”.
Da Roma, fa sentire la propria voce un altro esponente della Rivoluzione Civile, il segretario dell’Idv Antonio di Pietro: “Finora siamo stati gli unici ad aver fatto opposizione al Governo Monti. Il Pd che ha votato la fiducia perche’ diceva che era un governo tecnico adesso e’ rimasto cornuto e mazziato. Con tutto il rispetto della differenza, tra il bunga bunga e il loden sono tutte e due fregature”. Intervendo alla presentazione veronese di “Rivoluzione Civile”, Di Pietro aveva in precedenza specificato che a suo avviso “il paese è stufo di questa presa in giro, a cominciare dal presidente del Consiglio, che oggi ci dice che l’Imu, l’Irpef, l’Iva, la legge anticorruzione, la legge sull’incandidabilità che ha fatto il suo governo vanno cambiate”, per cui occorre “costruire un’alternativa in Parlamento, prima che scoppi la rivoluzione”.
Si infittiscono intanto le voci secondo le quali proprio Antonio Di Pietro si sta muovendo in Emilia Romagna per convincere i dissidenti del Movimento 5 Stelle, in particolare Federica Salsi e Giovanni Favia, a sostenere il progetto della lista unica di Ingroia.
Redazione online