I giudici della seconda Corte d’Appello di Milano si sono ritirati in Camera di Consiglio per decidere sull’istanza di legittimo impedimento avanzata dalla difesa di Silvio Berlusconi e in generale sulla richiesta di sospensione del processo Mediaset, nel quale è imputato anche l’ex premier, fino a dopo le elezioni, respingendo al termine della seduta la richiesta della difesa rappresentata dall’avvocato Piero Longo.
L’avvocato del Cavaliere, avanzando l’istanza di sospensione, ha specificato che “è un fatto notorio che l’ex premier sia un politico, presidente di partito”, coinvolto in prima persona nella campagna elettorale. L’opposizione alla richiesta da parte dell’avvocato generale Laura Bertolé Viale, che rappresenta la pubblica accusa, si basava sul presupposto che Silvio Berlusconi è al momento ”capo di una lista ma non è ancora candidato”. Concorde con l’accusa anche l’avvocato dello Stato, Gabriella Vanadia, che rappresenta l’Agenzia delle Entrate.
L’on. Niccolò Ghedini, l’altro avvocato del leader del Pdl, ha comunicato che proprio l’Agenzia delle Entrate ha inviato al proprio assistito una cartella esattoriale da dieci milioni di euro, risarcimento per la sentenza di condanna a 4 anni di reclusione per frode fiscale rispetto a presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv Mediaset, vicenda per cui oggi è iniziato appunto il processo di secondo grado.
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