Incontrando i militanti e i cronisti a Lodi, Roberto Maroni è tornato sull’accordo tra Pdl e Lega che potrebbe portarlo a diventare presidente della Regione Lombardia, ricordando come per questa sua scelta “mi sono beccato dei vaffa”. Il segretario del Carroccio ha poi proseguito: Ci ho pensato a lungo se fare l’accordo o no. Non farlo significava perdere in Lombardia e consegnarla alla sinistra, archiviano il progetto del nord. Farlo significa, invece, vincere. In 17 anni, in Lombardia, la Lega ha portato i voti al candidato del Pdl, oggi è il contrario”.
Intanto, l’ex ministro Claudio Scajola ha annunciato la propria decisione di ritirarsi dall’agone politico. “Per la dignità mia e della mia famiglia non sopporto più esami da parte di alcuno sulla mia moralità. Per queste ragioni ritiro la mia candidatura” -ha comunicato Scajola in una nota – “I miei valori, la mia storia e il mio stile di vita parlano per me. Con buona pace di qualunque arbitro. Per quel che concerne le mie vicende giudiziarie, tocca ricordare, nero su bianco, che Claudio Scajola ha inanellato solo archiviazioni, proscioglimenti e tanti mal di pancia”.
Da Lecce, invece, Beppe Grillo attacca Mario Monti, definendolo un “esorcista” che verrà ritrovato “sotto un lampione”: “Monti sta diventando come Mastella, non si rende conto dei commenti che gli arrivano perchè vive in un altro pianeta. Bisogna analizzarli dal punto di vista psichiatrico questi qua”. Sul fronte della lista Rivoluzione Civile, infine, Antonio Di Pietro se la prende con la tv pubblica: “La Rai sta mostrando la sua grave malattia: serva della partitocrazia e non dei legittimi proprietari, ossia dei cittadini”. Continua ancora il leader dell’Idv: “In queste ore, a reti unificate, vengono trasmessi spot a favore dei soliti noti e censurate notizie a politici scomodi. Ingroia, come la lista Rivoluzione Civile, è uno di quei fantasmi che si aggirano per le reti, relegati in spazi marginali”.
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