
La foto del “Palazzo del Governo”, sede della Prefettura dell’Aquila e dell’Archivio di Stato, completamente distrutto dal terremoto che colpì il capoluogo abruzzese il 9 aprile 2009, rappresenta meglio di qualunque altra immagine lo sfascio delle istituzioni italiane che sta emergendo dalle indagini della magistratura.
E’ notizia delle ultime ore l’incredibile e sconcertante risata con cui l’allora prefetto Giovanna Iurato, da poco insediata all’Aquila, commentò via telefono la sua finta commozione ad una commemorazione davanti alla Casa dello Studente nei giorni successivi al terremoto. La telefonata, che la Iurato ebbe con il prefetto Francesco Gratteri, risale al 28 maggio 2010 ed è stata intercettata dalla Procura di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per la sicurezza truccati, nella quale la Iurato è indagata per turbativa d’asta.
Scrivono i pubblici ministeri di Napoli: “Commentando la sua prima giornata ufficiale nella città martoriata dal terremoto (definita sarcasticamente da Iurato una città inesistente, che non c’è), scoppiava a ridere, ricordando come si era (falsamente) commossa davanti alle macerie e ai bambini rimasti orfani. Una risata non giustificabile dalle circostanze e dagli eventi tragici di quelle ore, che avrebbero imposto al rappresentante del Governo di assumere comportamenti ben diversi e non certo (a proposito di cinismo) legati alla predisposizione di condotte e strumenti atti a prevenire e/o scongiurare indagini in corso”. La descrizione della telefonata è riportata nella richiesta di misure cautelari firmata dal procuratore aggiunto di Napoli Rosario Cantelmo e dai pm della Dda Vincenzo D’Onofrio, Raffaello Falcone e Pierpaolo Filippelli.
Il Gip di Napoli Claudia Picciotti ha poi firmato un’ordinanza di interdizione dai pubblici uffici nei confronti di Giovanna Iurato e del prefetto Nicola Izzo, ex vicecapo della Polizia, per il loro coinvolgimento nella gestione dei fondi Pon sicurezza. Con l’allestimento, a Napoli, della nuova sede del Cen, il Centro elettronico nazionale, “si sono buttati al vento e sperperati milioni di fondi pubblici”, hanno scritto i pm di Napoli nel provvedimento di richiesta di misure cautelari.
A causa del terremoto del 2009 morirono 8 ragazzi nella Casa dello Studente dell’Aquila. A pochi giorni dal sisma, l’allora neo-prefetto Giovanna Iurato portò una corona di fiori sul luogo della tragedia al solo scopo di ottenere visibilità mediatica, come da lei stessa ammesso nella telefonata intercettata. Della sua risata la rappresentante dei Familiari delle Vittime della Casa dello Studente, Antonietta Centofanti, ha detto: “Trovo che non ci siano parole per raccontare ciò che sta accadendo in questa città, quanta mancanza di pietà c’è”, aggiungendo di provare “disprezzo” e “pena” per questa donna.
“Se questi sono gli uomini dello Stato – ha dichiarato Antonietta Centofanti – bisogna trovarne altri. Questi soggetti rappresentano solo fame di potere. Non sono rappresentanti delle istituzioni”
Redazione
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