Bologna è in subbuglio oggi per la chiusura e lo sgombero del Bartleby, collettivo e luogo di cultura autogestito attivo nel capoluogo emiliano dal 2008. All’alba di oggi, infatti, la sede in cui Bartleby si appoggia, situata in via San Petronio vecchio, è stata trovata murata per un’operazione svolta dalle forze di polizia su ordine delle autorità istituzionali. Al momento della chiusura con dei mattoni della porta principale, non si sono verificati scontri, dato che nessuno degli attivisti che frequentano ed animano Bartleby erano presenti, ma poco dopo, diffusasi la notizia, numerosi giovani si sono recati sul posto e si sono verificati tafferugli con gli agenti.
I militanti del collettivo non si sono arresi e stanno continuando, oltre ai messaggi di protesta lanciati sui social network, le azioni a Bologna. Ultima tra queste è stata l’occupazione di un’aula della facoltà di Lettere in via Zamboni, seguita al lancio di uova in Rettorato e a numerosi cortei nel corso del quale giovani e studenti sono stati pesantemente caricati.
Gli screzi tra Bartleby, Università di Bologna e amministrazione comunale, protrattisi per lungo tempo, avevano lasciato presagire un esito del genere. L’Alma mater aveva infatti da tempo ammonito i ragazzi ed aveva concesso come unica possibilità quella di spostarsi in una nuova sede, situata a ben sei km dal centro storico della città. Il rifiuto degli attivisti ha portato la reazione di forza dell’istituzione.
Su Twitter sono numerosi i commenti di solidarietà inviati ai ragazzi del Bartleby, impegnati nel portare avanti numerose attività culturali negli ultimi anni. Dagli artisti del Teatro Valle Occupato al collettivo di scrittori Wu Ming, oltre ai numerosi attestati di stima fatti da persone comuni.
Redazione online