
MONTI ATTACCA BERSAI E ALFANO – Vere e proprie stoccate quelle lanciate dal premier uscente Mario Monti durante l’intervento a Ballarò. Secondo il tecnico Berlusconi sbaglia a temere il pericolo comunista nel Pd e il partito di Bersani, oltre quello del Cavaliere, non sono in grado di riformare l’Italia in quanto bloccati da Sel e Lega: “Ho una profonda sfiducia nella capacità della coalizione guidata da Berlusconi e della coalizione di Bersani di governare l’Italia“, ha spiegato Mario Monti in serata intervenendo a Ballarò. Contro Berlusconi le parole più dure: “Se Berlusconi vince tanto di cappello, ma il disastro sarà per noi italiani…“. Il presidente del Pdl è stato inoltre bollato come un “provinciale” poco ascoltato all’estero.
“Non credo che forze politiche così condizionate dalle estreme possano fare politiche più radicalmente innovative“. Oggi intervistato da Barbara Palombelli, negli studi di Radio Due, il professore ha ricordato che a spingerlo a ‘salire’ in politica è stato proprio l’atteggiamento dei due soci di maggioranza della sua “strana” coalizione: infatti il Pdl si è riavvicinato alla Lega, un partito con una “impostazione pericolosamente populistica e critica nei confronti dell’Ue” mentre il Pd ha allacciato i legami con Sel per non avere rivali. “Fa comodo dire che ho chiesto agli italiani certi sacrifici perchè imposti dalla Germania“, tuttavia è un discorso “provinciale”. In seguito la sua “doveva essere una rivoluzione liberale”, ma non è stata “nè rivoluzionaria, nè liberale”.
“Avrei lasciato gli italiani in mano ad Alfano di cui ho notato la grande capacità di riscrittura della realtà. Gli italiani possono essere un po’ smemorati, ma non sono cretini. E Alfano non è niente – ha continuato Monti – avremo dovuto riconsegnare il Paese ad Alfano, Berlusconi e alla Lega. D’altra parte – si è affrettato ad aggiungere il bocconiano – avrei lasciato l’Italia in mano a una sinistra di cui Bersani è il volto simpatico, che ha dato anche buone prove, ma che è in una coalizione che vede l’Italia come un’isola, non una penisola. Quella – ha spiegato il Professore – è un’Italia che può andare bene se non fosse inserita in una competizione internazionale”.
E’ stato diverso invece il tono adottato con il Pd. Monti ha sottolineto che il Partito Democratico ha sposato in ritardo l’economia sociale di mercato o l’atteggiamento “forzatamente modernizzante” rispetto alla sua “tradizionale ispirazione storica“. Ha tenuto però a precisare di averne apprezzato “gli sforzi” per “affrancarsi” da una “glorioso storia” che inizialmente lo ha portato ad opporsi alla costruzione europea. Ecco perchè ”Per questo motivo “Berlusconi ha torto a dire che c’è un pericolo comunista”.
Nessuna lezione di moralità da Massimo D’Alema e Eugenio Scalfari, dai quali dice di non poter accettare lezioni di moralità. Monti ha negato di aver ignorato i consigli di Napolitano considerati “molto, molto importanti”.
Redazione online
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