Egitto: oggi sono due anni dalla Rivoluzione che depose Mubarak

Sostenitori di Mohammed Mursi festeggiano in Piaza Tahrir al Cairo (Getty Images)

Ricorrono oggi due anni esatti dalla Rivoluzione del 25 gennaio 2011 in Egitto, quando il popolo si sollevò contro l’allora presidente Hosni Mubarak, costringendolo all’abbandono l’11 febbraio successivo.

La folla si radunò per giorni in Piazza Tahrir al Cairo, con imponenti manifestazioni, che furono duramente represse, ma che il regime non riuscì a sconfiggere.

Prima di Mubarak, il 14 gennaio un altro leader di un Paese arabo, il presidente tunisino Ben Alì, fu costretto alle dimissioni, in quella che fu chiamata la Rivoluzione dei gelsomini e che inaugurò la stagione di proteste e rivolte nei Paesi arabi nota anche come “Primavera araba”.

Per commemorare il secondo anniversario della rivoluzione egiziana, oggi si terranno manifestazioni in Piazza Tahrir. Gli oppositori del nuovo presidente Mohamed Morsi manifesteranno davanti al palazzo presidenziale per rivendicare uno stato democratico e laico. Se l’ex rais è stato sconfitto, e processato per la repressione delle proteste popolari, il nuovo governo egiziano, guidato da un esponente dei Fratelli Musulmani, non si può ancora definire un vero governo democratico.

Morsi ha invitato gli egiziani a manifestare oggi in modo “pacifico e civile”.

Redazione