Monte dei Paschi: gli azionisti approvano il piano di salvataggio, aumento di capitale per 4,5 miliardi

Palazzo Salimbeni: sede del Monte dei Paschi di Siena (Foto: GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages)

L’assemblea degli azionisti del Monte dei Paschi di Siena ha approvato ieri il piano di salvataggio della banca, con gli aiuti governativi, deliberando un aumento di capitale di ben 4,5 miliardi di euro. Questa somma permetterà allla banca senese di emettere i cosiddetti Monti-bond, i titoli obbligazionari necessari per accedere al prestito del governo di 3,9 miliardi di euro. Il prestito servirà a coprire le perdite subite dalla banca a causa dell’acquisto di titoli tossici” e che ammonterebbero ad oltre 700 milioni di euro.

Intervenendo ieri all’assemblea a Siena, nella veste di piccolo azionista, il comico e blogger Beppe Grillo aveva denunciato un buco da 14 miliardi per la banca, chiedendone la nazionalizzazione. Una somma che era stata prontamente smentita dal nuovo presidente di Mps Alessandro Profumo. “La banca è solida – ha spiegato Profumo -, correntisti e risparmiatori possono stare assolutamente tranquilli; non ci sono più cassetti segreti da aprire“. Il presidente di Mps ha quindi spiegato che il prestito del governo sarà restituito in larga parte entro il 2015 e per il resto “in brevissimo tempo, altrimenti i bond sarebbero trasformati in capitale trasferito al Tesoro che diventerebbe nostro azionista di stragrande maggioranza”.

Il prestito al Monte dei Paschi è comunque “molto oneroso”, come aveva già chiarito il premier Mario Monti, dato che la banca senese dovrà pagare un interesse del 9%.

Nel frattempo vanno avanti le polemiche politiche. Ieri Monti aveva chiamato in causa il Pd, sottolineando la sua “influenza sulla banca e sulla vita politico-culturale” di Siena.

“Trova un difetto al Pd tutti i giorni”, ha risposto Pier Luigi Bersani a Monti, “mentre per un anno non ne ho mai sentiti…”. Mentre il leader di Sel, Nichi Vendola, ha accusato il premier di essere sostenuto proprio da quelle persone che sono vicine a Giuseppe Mussari, l’ex presidente del Monte dei Paschi all’epoca della sottoscrizione dei titoli tossici e poi presidente dell’Abi, dimessosi in questi giorni a causa dello scandalo. “Gli amici di Mussari stanno con Monti, è bene che Monti taccia”, ha detto Vendola.

Per quanto riguarda la Banca d’Italia, che si è ritrovata al centro delle critiche per i mancati controlli sulle operazioni del Monte dei Paschi, dopo aver dichiarato di essere stata tenuta all’oscuro della vicenda, per via dei documenti occultati dalla precedente amministrazione di Mps, ha ricevuto l’ulteriore difesa dell’attuale governatore Ignazio Visco che ha dichiarato: “La Banca d’Italia è un organo di vigilanza, non è la polizia delle banche”.

Redazione

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