
A una settimana dalla messa in rete di Mega, il nuovo portale di Kim Dotcom, già creatore di Megaupload, è già nato Mega-search.me, un motore di ricerca collaborativo mediante il quale scovare i contenuti presenti nel sito che però non avrebbe nulla a che vedere con l’iniziativa dell’imprenditore informatico tedesco.
La grafica del motore di ricerca è simile a quelle del portale di Kim Dotcom e il funzionamento è semplicissimo: è sufficiente inserire il nome del file che si sta cercando nella barra presente in alto per verificare se è disponibile in spagnolo, tedesco, italiano, inglese o francese. Sembra, dunque, che a nulla siano servite le precauzioni messe in campo per proteggere il portale. Lo stesso Dotcom aveva assicurato: “Mega non avrà le chiavi dei file e quindi non sarà possibile neanche per i gestori di Mega sapere cosa c’è nei file, anche se le autorità dovessero requisire i server non avranno nessun modo di sapere cosa c’è dentro.”
Ma a preoccupare il guru dei portali di download diretto è soprattutto il rischio legato al cybercrimine. Secondo GFI Software, società specializzata nella sicurezza informatica, infatti, il portale Mega, che nei primi giorni di vita ha registrato oltre 1 milione di utenti, ”è stato usato come esca per truffare gli utenti alla ricerca di download gratuiti”. In particolare un video caricato su Youtube promette di poter “cercare e scaricare file da Mega gratuitamente”.
Il video riporta un link a una pagina con un messaggio pubblicitario; cliccando per ignorare la pubblicità, l’utente viene condotto “in una pagina in tutto e per tutto simile a un blog di Mega, contenente un tasto per accedere gratuitamente ai file”, nella quale “viene intrappolato e gli unici a trarne vantaggio sono i cybercriminali che, ricordiamo, guadagnano da ciascun reindirizzo. Naturalmente, non esiste alcuna possibilità di scaricare materiale gratuito come promesso”.
Redazione online