Si sta trasformando in un vero e proprio giallo la frase che Beppe Grillo ha fatto su Al Qaida durante sul palco di Bologna anche se subito chiarita: “Non ho mai detto che deve bombardare l’Italia”. Attualmente il Movimento 5 Stelle è il terzo partito italiano, attestato alla quota record del 18%.
Quella di Bologna è la piazza dove “tutto è iniziato” nel 2007 con il primo V-Day. Il brutto tempo non ha frenato i seguaci del leader del M5Sche comunque si sono radunati ad ascoltare il leader arrivando al numero di 5.000 persone. Grillo ha rifiutato ogni protezione e guardando negli occhi il pubblico è rimasto sotto l’acqua battente, concedendosi appena un elmetto giallo a 5 Stelle per ripararsi. Il primo attacco è stato riservato a Giorgio Napolitano circa il caso Montepaschi: “Il vostro, anzi il loro presidente della Repubblica dice che ci vuole della privacy, ma vuole solo mettere sotto silenzio questo sfascio. È incredibile”. A seguire è stato il turno di Mario Monti: “Dice di alzare l’età pensionabile. È roba da campo psichiatrico, non da campo economico. Uno dovrebbe andare in pensione a 60 anni”.
Ma è stato sul caso Mali che ha citato Al Qaida: “Bombardiamo i musulmani? Ma se Al Qaida si incazza, viene qua e fa una rappresaglia con chi ce la dobbiamo prendere? Io voglio dire a tutti gli amici musulmani che io non sono con i francesi, non l’ho deciso io. Se proprio volete bombardare o mandare qualche missile, ve le diamo noi le coordinate”, ha detto fornendo quelle del Parlamento italiano. Sul palco ha però ripreso quanto riportato su internet e su “Repubblica”: “Scrivono che io vorrei che Al Qaida bombardasse l’Italia? Io ho detto questo? È questo il vero fascismo”. Ai cronisti presenti a margine del comizio ha pi sottolineato: “Io non ho mai detto che Al Qaida deve bombardarci”.
Per uanto riguarda il suo ritorno in Tv Grillo ha spiegato: “Forse apparirò, non escludo nulla“. “Io non ho mai detto di non andare in tv, ma di non andare nei talk show. Io non andrò mai a un talk show” in quanto non sono un vero confronto: “Ma con chi? Con i fantasmi? Se uno va lì e parla con un idiota, chi guarda da casa vede due idioti che parlano”. Inevitabile un riferimento ai “dissidenti”, la collezione di attivisti espulsi dal M5S in Emilia-Romagna che conta, tra gli altri, anche Giovanni Favia, oggi capolista di Rivoluzione Civile: “Qui siamo stati forza e debolezza, perché qui il Pd è radicato come non mai. Ci sono pressioni dall’esterno, è normale che qualcuno le abbia subite”.
Redazione online