Alcune precisazioni sono state fatte oggi dall’ex ministro Renato Brunetta in merito alla proposta choc di Silvio Berlusconi sulla restituzione dell’Imu ai cittadini. Secondo quanto comunicato ieri dal Cavaliere nel corso della sua campagna elettorale, la rata dell’Imu potrebbe essere ridata agli italiani se si riuscisse a ricorrere all’istituzione di una tassa sui capitali finanziari traslati in maniera illecita in Svizzera. Secondo Brunetta, il quale ha parlato questa mattina ai giornalisti de Il Corriere della Sera, sarebbe con tutta probabilità necessario attendere che il governo raggiunga un accordo con gli svizzeri e ci sarebbero temi lunghi i quali potrebbero essere ammortizzati con un prestito chiesto alla Cassa depositi e prestiti.
In totale un eventuale governo Berlusconi interessato a rimborsare l’Imu, dovrebbe avere nelle casse 4 miliardi di euro in disavanzo. Lo stesso Brunetta ha detto che non si tratta di un’operazione semplice: “Certo, il piano è facile a dirsi e non facilissimo a farsi. La restituzione, che è una tantum e vale 4 miliardi circa, va finanziata con un’altra una tantum. Lo stock dei capitali si dice sia superiore ai 100 miliardi.Otteremo circa 25-30 miliardi una tantum e 3,5 miliardi a regime”, ha detto l’ex ministro della Pubblica Amministrazione.
Oltre al denaro utile a coprire il rimborso dell’Imu già pagato, il governo dovrebbe poi disporre di ulteriori soldi per far sì che le casse dello Stato non vadano in rosso con la semplice abolizione della tassa. Anche per questo sarebbe necessario trovare una soluzione. “Viene per 250 milioni da nuovi giochi, 990 dal contrasto all’illegalità, 700 dall’accisa sul tabacco, 150 dalla tassa sui succedanei, 900 dal contrasto del contrabbando, 1.015 dall’accisa sull’alcol. In tutto 4 miliardi”, ha detto Brunetta riferendosi al fondo per la soppressione dell’imposta.
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