Mario Monti ha aperto la giornata politica di oggi nuovamente all’attacco per quanto riguarda la sua campagna elettorale come candidato premier in vista del voto di fine febbraio. In un’intervista rilasciata oggi, il Professore ha voluto parlare della sua esperienza come presidente del Consiglio a capo del governo tecnico ed ha illustrato le sue intenzioni per quanto riguarda un eventuale ritorno a palazzo Chigi.
Monti farebbe, a sua detta, quello che, per ragioni di tempo e di equilibri politici, non è riuscito a fare nel corso del suo mandato. In particolare, spingerebbe sul tema della competitività, del lavoro giovanile e della giustizia. Questi due ultimi ambiti sono quelli su cui Monti ha più insistito perché, a suo dire, un lavoro radicale sul primo è stato impedito nel corso dell’ultimo anno dalla sinistra, il secondo sarebbe invece stato ostacolato dalla destra.
Poi legge elettorale e un intervento mirato ad abbassare i costi eccessivi della politica sarebbero nell’agenda della lista di centro. Anche qui Monti ha specificato che, data la sua esperienza, questi temi non sono stati affrontati a livello legislativo in Italia per via di una reticenza dei partiti di centrodestra e di centrosinistra.
Ancora una volta, per finire, il premier dimissionario ha ribadito le ragioni di quella che ha voluto denominare “salita in politica”: “Ho ritenuto che avrei tradito il mio Paese, con tutto quello che rimane da fare, se avessi deciso di stare fuori dalla mischia per puntare a salvaguardare il mio personale futuro”, ha detto.
Non è mancata poi un’osservazione sulla questione imposte e sulla dibattuta problematica dell’Imu. A questo proposito Monti ha commentato: “abbiamo spento un incendio appiccato da altri, e ora gli incendiari dicono agli italiani di prendersela con i pompieri”.