
Sì al legittimo impedimento per Silvio Berlusconi. E’ quanto hanno deciso questa mattina i giudici del processo di appello Mediaset per i diritti televisivi, in cui Berlusconi è accusato di frode fiscale, dopo la condanna in primo grado a quattro anni.
I giudici della Corte di Appello di Milano hanno riconosciuto l’impedimento all’ex premier “a comparire in udienza” in quanto impegnato “per la seduta al Senato” per le votazioni del presidente. Il processo è stato rinviato 23 marzo prossimo, sospendendo per una settimana i termini di prescrizione.
Il procuratore generale Laura Bertolé Viale aveva sostenuto che l’impedimento presentato da Berlusconi non era chiaro perché non si capiva se fosse riferibile a condizioni di salute o all’impegno in Senato e nel caso della prima ipotesi aveva chiesto una visita fiscale. I giudici non hanno invece riconosciuto il legittimo impedimento agli avvocati Ghedini e Longo, anche loro impegnati in Parlamento, perché potevano essere sostituiti da altri difensori.
Nel frattempo, gli avvocati di Berlusconi hanno presentato istanza alla Cassazione per spostare il processo a Brescia “legittima suspicione”.
Redazione
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