Siria: in un video shock, un bambino racconta la propria scelta di imbracciare il kalashnikov

Bambino soldato in Siria (Getty Images)

“Alla fine ho deciso di aiutare mio zio e i suoi commilitoni. Non avevo scelta: non vado a scuola, la mia famiglia è morta, che scelta avevo?”, così, in un video shock pubblicato dal The Telegraph, Ahmed, un bambino di otto anni, armato di kalashnikov e con la sigaretta tra le labbra, ha raccontato la propria scelta di combattere. Nulla di nuovo, come rende noto il rapporto di Human Rights Watch, che ha lanciato l’allarme su centinaia di bambini con storie simili, prime vittime di un conflitto che ha causato oltre 70mila morti in venti mesi.

Nel video, si vedono varie fasi della “preparazione” militare del piccolo Ahmed, che poggia il kalashnikov su un muro, chiama gli altri soldati, corre da una casa all’altra, si accende una sigaretta, mentre al suo fianco siedono due soldati più “anziani” che sorridono. “Come ti chiami? Quanti anni hai?”, chiedono i soldati e lui deciso risponde “Ahmed, otto anni!”. Poi il bambino racconta: “I miei genitori sono morti in un attacco di mortaio. Quando mia madre si è spenta l’ho baciata”.

Uno dei due soldati poi spiega: “Ci sono tanti bambini come lui ad Aleppo”. Al bambino viene poi fatto esplodere un colpo di mortaio, all’urlo di “Allah akbar”. Infine, il video shock mostra il bambino camminare, sempre in compagnia del suo kalashnikov, per le strade di Aleppo.

 

Redazione online