
La neoeletta presidente della Camera Laura Boldrini si è recata oggi a Torino per inaugurare la kermesse “Biennale della Democrazia”. In occasione della sua visita nel capoluogo piemontese Boldrini si è recata in visita al museo della Resistenza in compagnia del sindaco della città Piero Fassino. Da sottolineare è però l’incontro con i migranti che stanno occupando l’ex villaggio olimpico perché travolti dalla cosiddetta Emergenza Nord Africa.
Si tratta di profughi che dal 28 febbraio scorso sono stati costretti ad abbandonare le strutture di accoglienza che li avevano ospitati negli ultimi due anni con una buonuscita di soli 500 euro. Uomini, donne e bambini in fuga da contesti di conflitto come quelli in cui è scoppiata la cosiddetta Primavera Araba che ora si trovano senza speranze e senza aiuto hanno manifestato a Torino in corrispondenza con l’arrivo di Boldrini.
La presidente della Camera, ex portavoce dell’alto commissariato ONU per i rifugiati, ha voluto interloquire con una delegazione di 25 migranti che le hanno esposto i problemi relativi alla loro condizione disagiata.
Boldrini ha risposto ai suoi interlocutori promettendo di riferire quanto esposto nel corso dell’incontro al ministro competente nel tentativo di risolvere la drammatica situazione. Sull’Emergenza Nord Africa Boldrini si è espressa con toni di pesante criticità: “L’uso di enormi risorse non ha portato ai risultati dovuti, sono stati fatti accordi con enti che non avevano le competenze e non è stato legato il soggiorno ai servizi, che spesso non sono stati dati. È stata una grande disfunzione da parte di tutti, mi dispiace molto”.
In un momento storico – politico in cui in Italia la questione migrante è passata in secondo piano all’interno delle discussioni istituzionali, Boldrini sembra essere una delle poche figure di rappresentanza che ha intenzione di occuparsi dei problemi di rifugiati e immigrati, da tempo una risorsa fondamentale sotto il profilo culturale e della produzione per la nostra penisola.
Nicoletta Mandolini