
Ci sarebbe una svolta nel giallo di Perugia: tracce di sangue di Riccardo Menenti, padre di Valerio, e con lui accusato dell’omicidio di Alessandro Polizzi e del tentato omicidio della fidanzata Julia Tosti, con il quale il giovane aveva avuto in passato una relazione, sarebbero state individuate dalla Polizia Scientifica sulle scale che conducono all’appartamento dove è avvenuto l’omicidio.
Ciò emerge da atti depositati dalla Procura di Perugia, frutto dell’indagine condotta dagli uomini della squadra mobile di Perugia, coordinati dal pm Antonella Duchini, in vista dell’udienza del Tribunale della libertà al quale avevano fatto ricorso Riccardo Menenti e il figlio Valerio, arrestati dalla Squadra mobile di Perugia, decidendo poi in seguito di rinunciarci. Dal responso della Scientifica, in sostanza, emergerebbe che “la sostanza ematica” su due tracce trovate sulle scale “appartiene a Riccardo Menenti”.
Vi sarebbe poi una “ipotesi di commistione di sostanze biologiche appartenenti a Riccardo Menenti e ad Alessandro Polizzi” sulla pistola utilizzata, avanzata esaminando la sostanza biologica prelevata dal cane della pistola, una Beretta risalente alla seconda guerra mondiale ritrovata nella casa di Perugia teatro del delitto. L’udienza del Riesame era in programma per oggi pomeriggio. Riccardo Menenti, 54 anni, e il figlio Valerio, 26 anni, accusato di essere il mandante dell’omicidio per via dei pestaggi subiti in tre occasioni da Alessandro, restano rinchiusi nel carcere di Capanne.
Dal canto suo, l’avvocato della famiglia Tosti, Luca Maori, si è limitato ad affermare: “Non vogliamo commentare, siamo molto cauti, aspettiamo di vedere gli altri accertamenti. Forse parleremo dopo il sopralluogo di lunedì”.
Redazione online