
Il governo Letta è da pochi giorni esecutivo ma già i dissidi interni si fanno sentire tra le due anime, variegate e dissonanti, di Pd e Pdl. Ieri sono stati nominati i sottosegretari per i singoli ministeri e oggi Stefano Fassina, designato vice ministro all’Economia, ha pensato di esprimersi negativamente sulla candidatura di Silvio Berlusconi alla presidenza della commissione nominata Convenzione per le riforme.
Queste le parole pronunciate da Fassina nel corso della giornata di oggi: “Dobbiamo trovare una figura in grado di dare garanzie a tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento e temo che il senatore Berlusconi non sia tra questi”.
Il Pdl e lo stesso Berlusconi da tempo insistono per far sì che si concretizzi l’ipotesi del Cavaliere a capo della Convenzione. Nelle ultime ore Berlusconi aveva affermato intervenendo a una trasmissione televisiva: “Nel corso delle trattative per la formazione del governo si è determinato che, alla guida di questo organismo, vada un esponente indicato dal Pdl. Immagino che sia io a guidarla, perché nei nove anni che sono stato Presidente del Consiglio ho avuto modo di verificare le difficoltà di guidare il Paese”.
Ma un veto nei confronti della candidatura di Berlusconi per il ruolo era stato posto anche da Matteo Renzi. “Ora non esageriamo, un conto è fare un governo con il Pdl perché non ci sono alternative, altro è dare la Convenzione a Berlusconi. Se serve lo dirò: non è che possiamo arrivare a trasformarlo in un padre costituente”, ha risposto il sindaco di Firenze.
Redazione online