
Dopo la denuncia da parte di Laura Boldrini in merito alle minacce che continuamente si è trovata a ricevere via web, la Procura di Roma ha deciso di aprire un’indagine nella quale saranno messe al vaglio proprio le prove relative a quanto lamentato dal presidente della Camera.
Sarà la polizia postale ad occuparsi di controllare e di risalire agli autori di tutti i messaggi e gli atti diffamatori che Boldrini ha ricevuto da quando è stata eletta nello scranno più alto della Camera dei Deputati.
Saranno in particolare poste sotto sequestro tutte le immagini e le le scritte comparse in vari siti web nel corso degli ultimi mesi in cui Laura Boldrini viene insultata, denigrata, minacciata.
L’operazione avviata dal gip e dalle autorità giudiziarie romane è la diretta conseguenza di alcune lamentele giunte da parte dell’ex portavoce per il rifugiati ONU e di un’intervista rilasciata per i microfoni di Repubblica all’interno della quale Boldrini diceva di non temere per le minacce ricevute ma sollecitava a prendere provvedimenti per regolamentare l’attività su internet.
Queste alcune delle parole di Boldrini: “Mi domando se sia giusto che una minaccia di morte che avviene in forma diretta, o attraverso una scritta sul muro sia considerata in modo diverso dalla stessa minaccia via web. Me lo domando, chiedo che si apra una discussione serena e seria. Se il web è vita reale, e lo è, se produce effetti reali, e li produce, allora non possiamo più considerare meno rilevante quel che accade in Rete rispetto a quel che succede per strada”.
Redazione online