Siria: rastrellamenti nella zona costiera. Migliaia in fuga dalla furia di al Assad

L'esercito governativo siriano (Getty Images)

Non si ferma il bagno di sangue in Siria, dove l’ennesimo massacro è stato denunciato dalle forze della resistenza che combattono contro il regime di Bashar al Assad. Secondo i ribelli un’incursione militare dell’esercito ufficiale si è svolta negli ultimi giorni tra i villaggi di Banyas e Baida, nell’area centrale della costa siriana. A seguito di questo attacco sarebbero stati individuati 150 morti, per la maggior parte civili.

Il massacro, stando alle notizie diffuse dai comitati degli attivisti dell’opposizione, si sarebbe protratto per vari giorni. Giovedì una cinquantina di persone sarebbero state uccise dal milizie dell’esercito di al Assad a Baida, mentre altri attacchi si sarebbero avuti nella vicina località di Banyas. Questi ultimi sono testimoniati da alcuni documenti video che sono stati diffusi sul canale di sharing via web Youtube.

I rastrellamenti verificatisi nella zona hanno spinto molte persone a lasciare le proprie abitazioni per spostarsi in aree più calme del paese come quelle interne.

 

Redazione online