Operazione anti ‘ndragheta tra Reggio e Viterbo: 22 arresti. Scacco al clan Gallicianò

Carabinieri (Getty Images)

I carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip presso il Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, “nei confronti di 22 soggetti appartenenti e contigui alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata ‘locale di Gallicianò’, operante a Condofuri (RC) e territori limitrofi, nonché nella provincia di Viterbo.

Le accuse, a vario titolo, nei confronti degli arrestati, sono di associazione di tipo mafioso (art. 416 bis), detenzione illegale di armi comuni da sparo, con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis c.p. ed allo scopo di agevolare l’organizzazione mafiosa, concorso in riciclaggio, con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis c.p. ed allo scopo di agevolare l’organizzazione mafiosa, concorso in impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis c.p. ed allo scopo di agevolare l’organizzazione mafiosa. Lo ha reso noto una nota diffusa dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria.

I carabinieri hanno inoltre fatto sapere che, nel corso dell’attività investigativa, avviata nel settembre del 2009, è stato accertato come “nel comune di Condofuri(RC) siano operanti tre locali di ‘ndrangheta: Condofuri Marina, San Carlo e Gallicianò. Le indagini hanno ulteriormente consentito di confermare e documentare le attività criminali e le sue dinamiche interne, anche attraverso l’assegnazione di cariche e gradi”.

L’attività investigativa ha inquadrato “le attività della famiglia a capo della locale di Gallicianò”, consentendo di “individuare un rodato sistema di riciclaggio di denaro che, partendo dalla Calabria, era ripulito attraverso le ditte ubicate nel Viterbese per tornare successivamente nel capoluogo reggino”. E’ stato infine disposto il sequestro probatorio di sei aziende, attive nei settori di trasporti, ortofrutta e immobiliare, che si trovano fra Calabria, Lazio e una anche a Terni.

Altri particolari dell’operazione saranno illustrati in conferenza stampa dal Procuratore Aggiunto della Repubblica di Reggio Calabria, Nicola Gratteri e dal Procuratore Capo della Repubblica di Reggio Calabria, Cafiero de Raho.

Redazione online