Aggressione con piccone a Milano, Maroni: Kyenge non c’entra, ma no a ius soli

Roberto Maroni (Getty Images)

Il segretario della Lega Nord, Roberto Maroni smorza i toni dopo le polemiche sollevate da alcuni leghisti sul terribile episodio accaduto sabato mattina a Milano, quando un immigrato ghanese irregolare ha aggredito cinque persone per strada a colpi di piccone, uccidendo un 40enne. “Io non faccio alcun collegamento tra le proposte della ministra Kyenge e l’incredibile episodio di Milano: quell’immigrato è un pazzo“, ha dichiarato Maroni in un’intervista a Repubblica.

Il segretario della Lega è però fermo sulle sue posizioni in tema di immigrazione, che definisce come “tema da maneggiare con cura” da parte di “chi ha responsabilità di governo”. “Quando si fanno certe affermazioni è inevitabile che ci siano conseguenze”, ha continuato Maroni, osservando che “sono ripresi gli sbarchi a Lampedusa” dei gommoni carichi di migranti. “Arrivano dalla Tunisia”, ha sottolineato il segretario della Lega, “se vengono da lì sono clandestini, non profughi come potrebbero essere i libici”.

Secondo Maroni, dopo quanto dichiarato dal ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge sul reato di clandestinità e sullo ius soli, “le organizzazioni che prosperano sul traffico degli immigrati hanno capito che potevano riprendere le loro attività criminali“.

Lo ius soli non passerà mai“, ha assicurato Maroni, spiegando che “in Parlamento non c’è una maggioranza su questa proposta: il governo potrebbe saltare”. “Sull’immigrazione c’è bisogno di un’azione più incisiva. Ci si è rilassati troppo – ha continuato -. Anche il grande tema della sicurezza urbana, che avevo posto da ministro, si è perso nei meandri del montismo“, ha aggiunto il segretario della Lega Nord, che si è detto disponibile ad incontrare il ministro Kyenge.

Redazione

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