Gianni Morandi a ottobre festeggia 50 anni di musica

Gianni Morandi (Getty Images)
Il 7 e 8 ottobre, a Verona, Gianni Morandi tornerà a esibirsi dal vivo, per festeggiare 50 anni di carriera, che intanto ha provato a ricostruire in un’intervista alla rivista musicale Rolling Stone, partendo proprio dagli esordi: “Io cerco di essere onesto con la mia carriera. E so che dal ’62 al ’71 quello che ha funzionato è stato il personaggio, più che il cantante Morandi. Anche se le canzoni avevano un grande successo. Anzi, forse vendevano anche troppo facilmente. In compenso se finivo sui giornali era per cose che non riguardavano la musica: la famiglia, la moglie, i bambini. E poi ho legato molto con un mondo che in seguito è stato cancellato: i musicarelli al cinema, Canzonissima. Era un mondo in cui non venivi giudicato realmente come cantante”.

Ha ricordato ancora il cantante: “avevo fatto anche sette anni di conservatorio, un po’ mi è servito, ho imparato a usare meglio la voce, a porgere meglio il testo. A quel punto io stesso ero passato da testi scritti molto rapidamente, subordinati alla musica, alla consapevolezza che le parole di una canzone sono importantissime. Se il testo è sbagliato, il pubblico non fa sua la canzone. Mi viene da dire che da quel momento in poi [dal 1981 ndr] sono stato addirittura sopravvalutato”.

Ma Gianni Morandi, come noto, ha anche altri modi di comunicare: “Io credo che fare televisione, come fare tutto quanto, mi abbia arricchito professionalmente e personalmente. Ho sempre vissuto ogni cosa come un’occasione per imparare. Perché la verità è che quando sono partito avevo 17 anni ed ero un dilettante allo sbaraglio. Sì, è vero che c’è tutta una generazione di ragazzi che mi conosce come presentatore, e non sa che andavo benino in classifica. Però anche come presentatore, e dai e dai, penso di aver imparato qualcosa”.

Morandi ha infine parlato del suo rapporto con i social network, commentando: “I giovani autori credo ci siano: magari se ne parla poco perché oggi tutti cercano di cantare i propri pezzi. Da qualche tempo ho invitato i giovani a mandarmi brani su Facebook, naturalmente mi è arrivato di tutto… E ci sono cose davvero notevoli, penso di inciderle nel disco che sto facendo. E un po’ credo di intendermene, ho cantato l’80% degli autori italiani”.

Redazione online