Ilva, dimissioni del Cda: l’azienda farà ricorso contro il provvedimento di sequestro

Ilva, operaio (Getty images)

Il Consiglio di amministrazione dell’Ilva si è dimesso. In una nota l’azienda di Taranto annuncia che le dimissioni saranno effettive a partire della prossima riunione dell’assemblea dei soci, prevista il prossimo 5 giugno.
E’ la prima riposta dell’azienda al sequestro preventivo del Gip di Taranto: “L’ordinanza dell’autorità giudiziaria colpisce i beni di pertinenza di Riva Fire e, in via residuale, gli immobili di Ilva che non siano strettamente indispensabili all’esercizio dell’attività produttiva nello stabilimento di Taranto. Il provvedimento ha effetti oggettivamente negativi per l’Ilva, i cui beni sono strettamente indispensabili all’attività industriale e per questo tutelati dalla legge 231 del 2012, dichiarata legittima dalla Corte Costituzionale. Vista la gravità della situazione- sottolinea l’Ilva- e incidendo il provvedimento anche sulla partecipazione di controllo di Ilva detenuta da Riva Fire i consiglieri Bruno Ferrante, Enrico Bondi e Giuseppe De Iure, hanno presentato le dimissioni dalle rispettive cariche”.

Uno scenario che mette a rischio 24 mila posti di lavoro diretti, 40 mila con l’indotto, ricorda l’azienda: “Si sta mettendo in pericolo tutto c’è il rischio concreto che decine di migliaia di persone restino senza lavoro”.
Infine, nel comunicato l’Ilva ha annunciato di fare ricorso contro il provvedimento di sequestro.

Redazione

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