
L’Osservatorio siriano per i diritti umani, che ha sede in Gran Bretagna, ha reso noto che la lotta si sta sviluppando all’interno di Qusayr, roccaforte dei ribelli del Free Syrian Army, e nei villaggi circostanti, in gran parte controllati dalle forze fedeli al presidente Bashar al-Assad, che avrebbero bloccato l’accesso alla città.
I ribelli hanno chiesto assistenza militare e medica per le centinaia di persone ferite a causa dell’assalto delle forze governative, che stanno anche combattendo ferocemente intorno alla capitale Damasco, nel sud e nel centro del paese. La battaglia per il controllo di Qusayr si sta sviluppando mentre Stati Uniti e la Russia cercano di superare le differenze profonde rispetto alla Siria e portare le due parti al tavolo dei negoziati per una soluzione politica della guerra civile in cui sono state uccise finora 80mila persone.
L’Onu intanto ha reso noto che il segretario generale Ban Ki-moon sta seguendo gli sviluppi della battaglia con ‘grande preoccupazione’. Sostiene il comunicato diffuso dalle Nazioni Unite: “Gli occhi del mondo sono su di loro, e saranno ritenuti responsabili per eventuali atti di atrocità commesse contro la popolazione civile di Qusayr”.
Redazione online