
Duro attacco, in un’intervista a ‘Repubblica’, da parte del presidente dei senatori Pd Luigi Zanda al leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo: “Avrebbe un’occasione per dimostrare di non essere solo un distruttore. Dovrebbe collaborare e far collaborare i suoi per cancellare questa legge elettorale. I grillini l’hanno usata e adesso non intendono contribuire a cambiarla. Credo che gli elettori se ne stiano accorgendo. Il primo segnale di scontento sono i risultati deludenti che il Movimento ha ottenuto alle amministrative. L’insulto non è mai un segno di forza, piuttosto di debolezza”.
Ha sostenuto ancora Zanda: “Nessuna democrazia al mondo, può vivere senza Parlamento. Nessuna legge elettorale, per quanto pessima, può giustificare l’insulto al Parlamento. Ci sono tante specie di volgarità ma la volgarità peggiore è quella che Grillo utilizza nei confronti delle istituzioni democratiche. Tra l’altro, con queste parole, mortifica gli stessi parlamentari che lui ha voluto far eleggere alla Camera e al Senato. Insulta i suoi figli politici. Quel che vedo è che non c’è nessun deputato né senatore 5Stelle al quale Grillo abbia dato la possibilità di far vedere quanto e se vale. Penso che tra di loro ci sia gente capace ma registro quotidianamente che non possono mostrare le loro qualità e farle valere”.
Il senatore democratico azzarda poi un paragone: “Il fascismo, tra i tanti mali, è stato anche un regime volgare. In questo senso vedo un collegamento tra le cose dette da Grillo e quel linguaggio”. Chiarisce in conclusione Zanda: “Mai pensato che ci fosse la possibilità di un rapporto politico con chi insulta la democrazia e il Parlamento. Ho pensato – e penso ancora – che ci possa essere un dialogo con molti dei parlamentari eletti con il Movimento 5Stelle”.
Polemico con Grillo anche il capogruppo Pdl alla Camera Renato Brunetta: “Grillo, nel suo blog popolato da cannibali, qualifica il Parlamento come ’tomba maleodorante’. Mi aspetto che lo faccia incendiare come Hitler fece con Reichstag di Berlino. I presidenti delle Camere insieme con il Capo dello Stato intervengano. Qui siamo, ben oltre la diffamazione e il dileggio, in pieno terrorismo linguistico”.
Poi Brunetta se la prende con chi ha cercato il dialogo con esponenti del Movimento 5 Stelle: “Che ne dicono le ampie schiere del Pd e di Sel che lo vorrebbero invano come alleato, e il prode Rodotà che ha molto gradito di fungerne da candidato al Quirinale? E dire che Bersani ha fatto perdere 57 giorni all’Italia rincorrendone il consenso. Auguro ai deputati e senatori del Movimento Cinque Stelle un soprassalto di dignità”.
Redazione online