
Attraverso un comunicato diffuso dalla tv di Stato, il governo siriano ha respinto al mittente le accuse lanciate dagli Stati Uniti sull’uso di armi chimiche, sostenendo che il rapporto della Casa Bianca è “pieno di menzogne”. Nella nota del ministero degli Esteri di Damasco, si afferma che gli Usa “tentano in ogni modo di giustificare la decisione del presidente Barack Obama di armare le opposizioni siriane”.
Prosegue ancora la nota: “Se da una parte affermano di voler lottare contro il terrorismo e inseriscono la Jabhat an Nusra nella lista nera, dall’altra inviano denaro e armi alle bande di terroristi”. Infine, il comunicato afferma che “gli Usa bloccano ogni decisione del Consiglio di sicurezza sulla condanna dei crimini commessi dai terroristi”.
Intanto, il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, è intervenuto sostenendo che “il governo siriano deve garantire l’accesso alle Nazioni Unite affinché possano indagare sull’uso di armi chimiche nel conflitto”. Ha poi aggiunto il numero uno della Nato: “Qualsiasi uso di armi chimiche è del tutto inaccettabile e rappresenta una chiara violazione del diritto internazionale”.
Poco fa, anche l’Unione Europea, un portavoce del capo della diplomazia, Catherine Ashton, si è espressa sull’informativa Usa sull’uso di armi chimiche sottolineando la necessità dell’invio in Siria di funzionari dell’Onu per provare a trovare una soluzione politica al conflitto: “Questa dichiarazione e altre in circolazione rendono sempre più urgente l’invio in Siria di una missione di ispezione Onu”.
Redazione online