
La Dda di Reggio Calabria è al lavoro da questa mattina per compiere una trentina di perquisizioni tra Lombardia e Calabria per un nuovo filone dell’inchiesta, che va ormai avanti da anni, sui rapporti tra ‘ndrangheta e politica, caratterizzati in particolar modo da finanziamenti occulti e trasferimento di denaro all’estero. Nell’inchiesta risultava già coinvolto l’ex tesoriere della Lega Nord, Francesco Belsito, che è stato oggetto di attenzioni anche oggi.
I magistrati Giuseppe Lombardo, della Dda di Reggio, e Francesco Curcio, della Dna, che hanno ordinato le perquisizioni di oggi, sono convinti dell’esistenza di un’associazione a delinquere operante in un contesto “economico e finanziario, nel cui ambito si pianificavano complesse attività di riciclaggio e reimpiego di capitali di provenienza illecita e di controllo delle attività imprenditoriali riferibili alla cosca De Stefano”.
Secondo gli investigatori, gli indagati sarebbero stati in grado di muoversi in “contesti politici e istituzionali, nei quali le relazioni personali, tra cui quella con Francesco Belsito, vengono sfruttate al fine di consolidare ed implementare la capacità di penetrazione e di condizionamento mafioso”. Il patto tra i vertici del clan De Stefano di Reggio Calabria ed alcune lobby di potere sarebbe per l’accusa “una struttura criminale (connotata da segretezza) a carattere permanente”.
Coinvolti a vario titolo in questo filone dell’inchiesta, il procacciatore di affari Bruno Mafrici, l’avvocato Pasquale Guaglianone, Giorgio Laurendi, gli imprenditori reggini Michelangelo Tibaldi, Pietro Cozzupoli, i fratelli Mucciola, Giuseppe Sergi, ex consigliere comunale, l’imprenditore Romolo Girardelli, l’investigatore privato Angelo Viola e Ivan Pedrazzoli.
Tutti i personaggi coinvolti avrebbero compiuto “operazioni politiche ed economiche che hanno consentito ad alcuni tra gli indagati di divenire il terminale di un complesso sistema criminale, in parte di natura occulta, destinato a acquisire e gestire informazioni riservate”, gestendo “una struttura imprenditoriale, prevalentemente impegnata in operazioni ad alta redditività nel campo immobiliare e finanziario, destinata al riciclaggio e reimpiego di risorse economiche di provenienza delittuosa riconducibili ad ambienti criminali legati alla cosca De Stefano”.
Redazione online