Omicidio Fragalà: tre arresti oggi a Palermo

Agenti del Ros dei Carabinieri (Foto: MARIO LAPORTA/AFP/Getty Images)

C’è una svolta nell’omicidio dell’avvocato penalista Enzo Fragalà, aggredito il 23 febbraio del 2010 a colpi di bastone, mentre usciva dal suo studio, e morto in ospedale dopo 3 giorni di agonia. I Carabinieri del nucleo investigativo di Palermo, infatti, hanno arrestato nella notte tre uomini, ritenuti i tre presunti killer del noto legale.

Si tratta di due affiliati a Cosa Nostra, Francesco Arcuri e Salvatore Ingrassia, già detenuti per mafia ed estorsione, e di Antonio Siragusa. Resta ancora incerto, a oltre tre anni di distanza, il movente dell’omicidio, anche se due sono le piste battute dagli inquirenti, quella della vendetta passionale e quella del delitto a sfondo mafioso.

La collaboratrice di giustizia Monica Vitale, la quale aveva una relazione sentimentale con un uomo d’onore fino al momento dell’arresto, Fragalà sarebbe stato ucciso perché avrebbe infastidito la moglie di un cliente. Ciò nonostante, gli inquirenti restano convinti che non sia da escludere che dietro al delitto ci siano scelte professionali del legale atte a dar fastidio a Cosa Nostra.

Fragalà, dal 1994 al 2006 deputato della Repubblica, è stato componente, in quota Alleanza Nazionale, di diverse commissioni parlamentari, tra cui quella giustizia, quella d’inchiesta sul terrorismo in Italia, quella sui rifiuti e quella sul cosiddetto dossier Mitrokhin. Proprio quest’ultima è stata al centro di uno dei filoni di inchiesta sulla morte del penalista, che avrebbe, nel corso della sua attività parlamentare, indagato sul rapporto tra terrorismo rosso e Kgb. Con gli arresti di oggi, però, questa pista potrebbe definitivamente cadere.

Redazione online