Egitto, scontri nella notte al Cairo e Giza: proteste contro la visita ufficiale del vicesegretario di Stato Usa

Manifestazione al Cairo dei sostenitori di Mohamed Morsi (Ed Giles/Getty Images)

Nella notte di ieri al Cairo e a Giza si sono registrati 22 feriti, tra cui due agenti, negli scontri tra manifestanti pro-Morsi e le forze di sicurezza. Stando a quanto riferisce il quotidiano Ahram, il momento più tragico si sarebbe svolto nella zona del ponte ‘6 ottobre’ che i sostenitori del deposto presidente Mohamed Morsi hanno tentato di bloccare.
Un bilancio ufficiale contestato dai Fratelli Musulmani che sul loro sito parlano di circa 300 feriti, tra i quali due vittime che sarebbero state ritrovate davanti alla moschea El-Fatah in piazza Ramses.

Manifestazioni anche ad Alessandria, dove i Fratelli musulmani si sono dati appuntamento davanti alla sede del consolato americano: “La nostra protesta davanti al consolato Usa è rivolta contro i veri leader del colpo di Stato”, avrebbe affermato Anas El-Qadi, portavoce della Fratellanza ad Alessandria. Stando quanto riportano i media, il movimento islamico avrebbe chiesto “l’espulsione dell’incaricato d’affari Usa e dell’ambasciatore Ann Paterson, in quanto è diventato chiaro al popolo egiziano il ruolo avuto dall’amministrazione Usa nell’organizzazione del golpe”.

Le proteste sono state provocate dall’arrivo al Cairo del vicesegretario di Stato Usa, William Burns, che ha incontrato i leader del nuovo governo ad interim. Ma, mentre la tensione non tende a scendere, per oggi o al più tardi domani, si attende l’annuncio della composizione del futuro governo egiziano ad interim.
I quotidiani egiziani ipotizzano alcune nomine: tra queste, quella dell’attuale capo delle forze armate egiziane, il generale Abdel-Fattah al-Sisi, che potrebbe essere nominato vicepremier.
Secondo il quotidiano al-Masry al-Youm, al-Sisi potrebbe anche mantenere la carica di ministro della Difesa. Il quotidiano Ahram vede nella formazione del governo anche l’economista Ahmed Galal in un incarico al ministero delle Finanze. Galal è stato ricercatore per 18 anni alla Banca Mondiale, e dal 2007 è presidente dell’Economic Research Forum, istituto di ricerca con sede al Cairo.

Redazione