Ilva: Bondi replica alle accuse sui tumori

Proteste della popolazione di Taranto contro inquinamento dell'Ilva (Getty images)

Il Commissario di Governo per l’Ilva, Enrico Bondi, risponde alle critiche che si sono sollevate nella giornata di ieri in merito alla lettera inviata al presidente della Puglia Nichi Vendola, lo scorso 27 giugno, in cui Bondi, presentando un rapporto sull’inquinamento dell’Ilva e delle sue ripercussioni sulla popolazione, avrebbe messo in relazione l’eccesso di tumori a Taranto con l’elevato consumo di sigarette e di alcool.

“Non ho mai detto, né scritto che il tabacco fa più male delle emissioni dell’Ilva” ha precisato in una nota Bondi, che ricorda di essere stato chiamato “con un decreto legge che non ha precedenti in Italia, ad assicurare l’attuazione delle prescrizioni dell’Autorizzazione ambientale integrata e di altre misure di risanamento ambientale perché la preoccupazione per tale stabilimento rimane alta”.

Nel comunicato Bondi sottolinea che in un procedimento, avviato ben prima del commissariamento, “è stato richiesto dalla Regione Puglia un parere all’Ilva su un’ipotesi di valutazione del danno sanitario. L’Ilva ha affidato l’elaborazione di tale parere a quattro docenti universitari. Ho ritenuto doveroso inoltrare tale parere, nel testo che mi era stato trasmesso, come contributo al procedimento avviato dalla Regione Puglia: tale parere tecnico non ha ovviamente alcuna incidenza né sulle iniziative ambientali in corso, né sul Piano di risanamento ambientale dell’Ilva che è in elaborazione e che terrà conto sia dei rischi ambientali che di quelli sanitari”.

In merito al piano di risanamento, il commissario ha dunque precisato di essersi già impegnato a sviluppare “un quadro di riferimento certo e, possibilmente, un clima di lavoro e di collaborazione fra tutti i livelli istituzionali, indispensabile per fare dell’Ilva di Taranto uno degli stabilimenti più rispettosi dell’ambiente d’Europa”.

Infatti, nella missiva inviata a Vendola, Bondi sottolineava che nel rapporto dell’Arpa, “i criteri adottati e la procedura valutativa seguita presentano numerosi profili critici, sia sotto il profilo dell’attendibilità scientifica, sia sotto il profilo delle conclusioni raggiunte”.
Al fine di sottoporre un rapporto conclusivo alla Giunta regionale, Bondi ha dunque evidenziato che “tali profili critici debbano essere prima compiutamente e specificamente esaminati e considerati”.

Intanto però non si placano le polemiche e il sindaco Taranto, Ippazio Stefano, scrive sul sito dell’Anci come le affermazioni di Bondi “siano fuori da ogni logica, oltre che offensive verso il governo, non tenendo conto della legislazione prodotta in questi anni sulla situazione ambientale di Taranto. Per questo scriverò al ministro dell’Ambiente ed al governo per chiedere le sue dimissioni. Eravamo contrari alla sua nomina – prosegue Stefano- ed adesso l’unica risposta che mi sento di dare a queste affermazioni è richiedere le dimissioni di Bondi. Come medico devo dire che fumo ed alcool fanno male, ma certo non giustificano l’enorme numero di tumori registrati in città. E poi se la situazione era legata soltanto all’eccesso di fumo ed alcool che cosa le hanno fatte a fare le varie leggi sull’Ilva e l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia)?”, s’interroga il sindaco.

Dello stesso parere anche Legambiente che chiede le dimissioni di Bondi.
“Bondi si dimetta anche per aver offeso l’intelligenza degli italiani”, avrebbe dichiarato il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza che sottolinea come le “deliranti parole del commissario del governo per l’Ilva Enrico Bondi sui numerosi casi di tumore a Taranto causati dalle sigarette tanto diffuse in quella città negli anni ’70. Il conflitto di interessi da noi paventato è esploso prima ancora che la struttura commissariale uscisse dalla culla. Se il commissario Bondi non ha la sensibilità per dimettersi, il governo deve immediatamente revocargli la nomina. Bondi ha offeso l’intelligenza degli italiani. Cosa direbbe allora di Marghera, Priolo, Brindisi? Tutti porti con contrabbando di sigarette? Si dimetta almeno per rispetto delle vittime del siderurgico”, conclude nella nota Cogliati Dezza.

Redazione