
Sale di ora in ora il bilancio delle persone rimaste vittime da due violenti scosse di terremoto che hanno colpito la provincia del Gansu, nella Cina nord-orientale. Stando a quanto riporta l’Agi, si contano almeno 75 morti e oltre 400 feriti gravi.
La prima scossa che è avvenuta questa mattina, secondo quanto avrebbe registrato l’istituto US Geological Survely, avrebbe raggiunto un’intensità di 6,6 gradi sulla scala aperta Richter ed è stata seguita da una seconda scossa di magnitudo 5.9. Il sisma si sarebbe sviluppato ad una profondità di soli 10 km.
Colpite in modo particolare la città di Dingxil e le contee di Minxian e Zhangxian: centinaia di case franate, line elettriche, telefoniche e internet interrotte, oltre a frane e inondazioni provocate dai movimenti sismici: “Oltre 21.000 edifici sono stati gravemente danneggiati e 1.200 sono crollati”, avrebbero dichiarato i responsabili delle autorità locali.
La regione, prevalentemente montuosa, di difficile accesso, rende ancora più problematico il piano d’interventi per soccorrere la popolazione. Uno scenario aggravato dall’intensità delle piogge che tutt’ora si stanno abbattendo sulla regione.
Come ricorda l’Agi, l’area fu già colpita da una serie di terremoti, in ultimo, ad aprile di quest’anno in cui hanno perso la vita 164 persone e oltre 6.700 persone sono rimaste ferite.
Redazione