Festeggiamenti in Corea del Nord, presente l’ex ministro Romani. Il chiarimento: “Missione parlamentare” (VIDEO)

Le celebrazioni in Corea del Nord (Song Kyung-Seok-Pool/Getty Images)

Si sono tenute ieri in Corea del Nord le celebrazioni dei 60 anni della firma dell’armistizio della Guerra contro i ‘cugini’ del Sud. Molto scalpore ha fatto la presenza, sul palco d’onore a una decina di posti alla sinistra del dittatore Kim Jong-un dell’ex ministro delle telecomunicazioni Paolo Romani, segnalata da diversi media.

Ha spiegato lo stesso esponente del Pdl all’Ansa: “Non posso applaudire quando si inneggia al leader ma lo posso fare per i virtuosismi come quelli dello spettacolo Arirang: tutto ci separa da questo regime, ci sembra difficile poter applaudire chi ne è a capo”. Ha proseguito Romani: “Il Parlamento italiano, nella riunione interparlamentare, ha deliberato questa missione: io, il senatore Razzi e il senatore Farina del Pd che per impedimenti non è potuto venire”. Ha annotato ancora l’ex ministro: “Solo qualche battuta, di nessun rilievo politico. E’ un leader che non parla, anche oggi non lo ha fatto in occasione della parata militare”.

Nei giorni scorsi, avevano fatto molto discutere le dichiarazioni del senatore del Pdl, ex Idv poi passato coi Responsabili nel corso della scorsa legislatura e segretario della commissione Esteri, Antonio Razzi, che partendo per la missione aveva sostenuto che il suo obiettivo era quello di provare a fare da ambasciatore di pace tra le due Coree. Aveva sostenuto Razzi: “È meglio non parlarne troppo. Controllano tutto, anche cosa viene pubblicato in Italia. Non vorrei che, visto che a volte i giornalisti prendono per i fondelli, alla fine ci ripensassero”.

Aveva poi aggiunto il senatore pidiellino: “Qualcuno ha ironizzato, ma forse ci voleva proprio Antonio Razzi per cercare di promuovere un progetto che nelle mie intenzioni dovrebbe portare, perché no, a un ravvicinamento tra i due Paesi, e a una riunificazione, a distanza da quel lontano 1953 quando al termine della guerra si separarono. Far cadere quel ‘muro’, lungo il 38° parallelo, come si è riusciti a buttare giù quello delle due Germanie nel 1989, è ancora un sogno che potrebbe, però, diventare realtà”.

Redazione online

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