
Ricorre oggi l’anniversario della strage di Bologna. 33 anni fa, la mattina del 2 agosto una bomba esplose all’interno della stazione di Bologna Centrale, mentre numerosi cittadini e turisti in viaggio affollavano i locali del luogo di scalo. Il bilancio dell’atto – sul quale permangono numerose ombre ma che è da considerarsi ad oggi una strage di stato causata da esecutori materiali appartenenti alle frange di estrema destra – è di 85 morti e 200 feriti e mutilati.
Oggi a Bologna una cerimonia ufficiale ha voluto ricordare le vittime e i famigliari della strage. Sono intervenuti alla commemorazione, che ha preso il via alle 8:20 – l’ora simbolo, quella che ancora l’orologio della stazione segna in memoria di quanto accaduto – varie figure del panorama istituzionale italiano: la presidente della Camera, Laura Boldrini, il sindaco di Bologna, Virginio Merola, il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani e il ministro agli Affari Regionali, Graziano Delrio.
Toccante e appassionato il discorso della presidente della Camera, la quale ha ricordato il giorno della strage facendo sapere che, allora diciannovenne, si trovava a Bologna quando la bomba che ha sconvolto la città e il paese è deflagrata. “Questa è una ferita ancora aperta e dolorosa per coloro che hanno a cure la vita democratica di questo paese, per tutti noi che siamo qui. Vale per tutti, di ogni età, ma è vero soprattutto per quelli della mia generazione. Io allora avevo 19 anni, quella mattina ero qui a Bologna”, ha detto Boldrini. “Ero una studentessa universitaria. Ricordo perfettamente lo sgomento e il dolore di tutti. Eravamo forse ancora troppo giovani per capire il senso di piazza Fontana e di piazza della Loggia, ma quel 2 agosto fummo trascinati a forza nella consapevolezza dell’età adulta”, ha proseguito l’ex portavoce dell’UHCR. Tra gli applausi, Boldrini ha proseguito dicendo: “La nostra vita fu segnata da tre eventi: il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro, la strage di Ustica e la strage di Bologna” e chiedendo che giustizia sia fatta.
Graziano Delrio ha detto “Oggi è possibile portare avanti quelle battaglie proprie delle associazioni di vittime” e si è espresso sulla questione dell’istituzione del reato di depistaggio: “Penso al reato di depistaggio: credo che questa iniziativa non possa che essere vista con favore dal governo. Condivido l’idea”.
Giorgio Napolitano e Pietro Grasso hanno inviato all’Associazione dei famigliari delle vittime della strage di Bologna. Entrambe sono state lette dal palco. Il Presidente della Repubblica ha scritto: “A trentatre’ anni dalla strage che sconvolse la città di Bologna e l’Italia intera, rivolgo il mio pensiero deferente e partecipe ai famigliari delle ottantacinque vittime e ai tanti feriti di quel barbaro attentato terroristico. Il meditato ricordo di quegli anni che hanno insanguinato il Paese non solo costituisce un doveroso e commosso omaggio alle vittime, ma è volto a diffondere e condividere con le giovani generazioni, che non hanno vissuto quelle vicende, consapevolezza storica, sensibilità civica, convinta mobilitazione a tutela dei principi democratici sanciti dalla nostra Costituzione”.
Grasso ha ricordato l’anniversario con queste parole: “”Ricordare è indispensabile affinché si continui a lottare contro l’oblio e contro il terrorismo e affinchè si prosegua nella ricerca instancabile della verita’ storica e processuale”.
Redazione online