Sexy calendario: andamento biologico del desiderio in base alle stagioni

Calendario sexy 2013 della Deutscher Bauernkalender (Getty images)

Ormai per l’universo della ricerca non vi sono più segreti e la nostra società sembra preda di manipolazioni continue e guidata dai media e dal mondo dell’immagine.
E così, anche i famosi Sexy Calendari potrebbero seguire la regola scientifica che guida la sessualità umana: ovvero, come avrebbero confermato gli esperti, i calendari sexy con fotografie più luminose per le stagioni estive e più cupe in quelle autunnali ed invernali, seguirebbero l’andamento biologico del desiderio.

Come riporta Adnkronos, infatti, secondo gli esperti la luce influenza l’aumento del testosterone nelle stagioni estive, mentre l’inverno periodo in cui le giornate sono più corte, la libido crollerebbe sia nell’uomo che nella donna.
L’autunno sarebbe invece la stagione in assoluto in cui si riscontra un crollo del desiderio, alla quale si opporrebbe la primavera che, tuttavia, sarebbe al secondo posto dopo l’estate, stagione in cui si rivela il picco massimo del desiderio.

E’ quanto avrebbe sottolineato Alessandro Littara, fondatore e responsabile del Centro di medicina sessuale di Milano, in una pubblicazione intitolata “Tutto il sesso stagione per stagione”.
L’esperto, intervistato da Adnkronos Salute avrebbe affermato come sia “esperienza comune, ma confermata anche dalle nostre osservazioni cliniche che nelle stagioni più calde, in particolare d’estate, il desiderio tende ad aumentare. Il motivo fisiologico è’ che le giornate sono più lunghe: ci sono più ore di luce e la luce aumenta la produzione di testosterone, che per entrambi i sessi è l’ormone del desiderio”.

Questo fenomeno, sottolinea Littara potrebbe fare la differenza soprattutto negli uomini di mezza età: “Nel maschio i livelli di testosterone aumentano naturalmente fino alla terza decade di vita circa. Ma dopo i 40, 45-50 anni, c’è un calo, quindi la componente stagionale produce effetti più evidenti”, afferma Littara.

In questo scenario, anche l’abbigliamento avrebbe un ruolo sugli aspetti psicologici: “E’ assolutamente confermato, anche dal punto di vista scientifico che il fatto di essere meno vestiti, e quindi più scoperti, aiuta il desiderio sessuale. A muoverlo, infatti, non c’è solo la molla del contatto fisico, ma molto è mediato anche dallo sguardo”, sottolinea l’esperto.

In merito alla produzione di testosterone stimolata dalla luce, Littara avrebbe affermato che questo fenomeno è stato dimostrato in vari studi: “Un esperimento molto interessante condotto nei Paesi scandinavi, dove a seconda della stagione c’è una grande sproporzione tra la durata del giorno e quella della notte. Ebbene è stata evidenziata una differenza significativa nei livelli di testosterone delle persone nella stagione in cui prevalevano le ore di buio, rispetto ai livelli di ormone del desiderio nelle stesse persone durante il periodo di massima luce”, spiega Littara.

Ma l’autunno sarebbe invece la stagione più nera per la sessualità: “La nostra esperienza ci dice che, statisticamente, è l’autunno la stagione in cui gli istinti sessuali latitano. Considerando che in questo periodo le ore di luce non sono così diverse che in estate, il motivo è soprattutto psicologico: si esce dal periodo delle ferie e si torna al lavoro improvvisamente c’è molto meno tempo a disposizione, bisogna programmare l’anno che comincia e c’è la malinconia da rientro”.

Insomma, l’andamento biologico del nostro corpo subirebbe delle interferenze psicologiche collegate alla nostra vita quotidiana attuale.
L’esperto invece confermerebbe il mito della primavera come “stagione del risveglio”: “Non è un falso mito che sia la stagione del risveglio anche da un punto di vista sessuale”, afferma Littara.

Infatti la primavera sarebbe il catalizzatore di tutti i fattori: sia quello biologico che psicologico.
“C’è l’aspetto biologico della maggiore produzione di testosterone, grazie alle giornata che iniziano ad allungarsi, e c’è quello psicologico legato alla fine dell’inverno vissuto come un periodo di buio e chiusura, al fatto di vedere i colori della natura, alla coltre di vestiti che si alleggerisce e alla prospettiva di andare verso l’estate”, conclude il sessuologo

Redazione