Francia: il Parlamento si divide sulla questione dell’intervento militare in Siria

Il Presidente francese Francois Hollande (Getty Images)

E’ in corso il dibattito parlamentare in Francia sulla questione di un intervento militare in Siria. Il presidente francese François Hollande è determinato più che mai a fronteggiare in maniera forte le minacce del regime di Bachar Al-Assad . Ma in Parlamento il dialogo sul tema sembra dividere l’unità del paese.

Sulla questione, come sottolinea il quotidiano Le Monde, Hollande sta intentando di creare dei legami diplomatici laddove si palesasse una retromarcia degli Stati Uniti: infatti, Hollande al termine di un incontro con il presidente tedesco Joachim Gauck, avrebbe affermato che la France “si assumerebbe in ogni caso le proprie responsabilità sostenendo l’opposizione siriana”. Sul dossier Siria, Hollande ha poi sollecitato la necessità di un’unione sul piano europeo: “Anche l’Europa si deve unire sul dossier, lo farà e ciascuno avrà le proprie responsabilità”, avrebbe affermato il presidente francese.

Sul piano della politica interna al paese, Hollande ha ribadito che chiederà all’opinione pubblica un parere su un eventuale intervento militare quando ci saranno tutti i documenti al riguardo. Eserciterò le mie responsabilità nell’interesse della Francia e della sua sicurezza”.
Eppure sembrano vane le parole del presidente Hollande con le quali condanna l’uso delle armi chimiche.
Infatti, in sede del Parlamento l’opposizione sembra frenare le posizioni del presidente.
Dall’Ump i parlamentari hanno espresso un forte dissenso all’intervento militare sottolineando che è necessario attendere un parere dell’Onu: “Esprimiamo tre rifiuti: quello di un’azione strettamente militare, di un intervento isolato senza la legittimazione internazionale e il rifiuto di del nostro pronunciamento in merito alla politica estera. Il presidente francese non ha ricevuto il mandato per fare a meno delle decisioni Onu”, avrebbero riferito i deputati del partito Ump.
Il leader dell’Ump Christian Jacob, s’interroga su dove andrà la Francia e dove sono i suoi alleati: “Siamo ad un bivio diplomatico e militare”, ha affermato Jacob nel prendere la parola in Parlamento.

Secondo gli esperti, quello che sembrava un confronto facile si sta rivelando invece come un dibattito che divide il Parlamento.

Redazione