Siria, intervento militare: Commissione del Senato Usa approva testo di Obama. Putin: “Solo con decisione Onu”

Senatori Commissione esteri, Usa (Getty images)

Il presidente americano Barack Obama ha ottenuto una prima approvazione da parte del Senato sulla bozza presentata per l’autorizzazione l’impiego della forza contro il regime di Bashar al-Assad. Infatti, nella serata di ieri è arrivato l’ok della commissione Esteri del Senato federale, dopo un accordo tra i leader dei due principali partiti americani: il senatore democratico Robert Menendez, presidente della commissione, e il numero uno repubblicano della stessa, Bob Corker.

Il testo esclude il dispiegamento di forze terrestri prevede una durata di sessanta giorni per l’intervento militare in Siria, e potrà essere prorogato una sola volta di ulteriori trenta giorni, a condizione che cinque giorni prima della scadenza la Casa Bianca dimostri che l’estensione sia indispensabile e che il Congresso l’approvi.

Per oggi, si attende il voto del plenum della commissione, mentre dopo il 9 settembre vi sarà quello dell’assemblea che riprenderà i lavori parlamentari dopo la pausa estiva.
Il testo dovrà essere presentato anche alla Camera bassa, dove alla commissione Forze Armate sono attesi per oggi il segretario di Stato, John Kerry, il leader del Pentagono, Chuck Hagel, e il generale Martin Dempsey, capo dello stato maggiore interforze.

RUSSIA:
Da parte sua il presidente russo Vladimir Putin avrebbe rivelato di non escludere l’appoggio della Russia ad un’operazione militare in Siria, se fosse provata la responsabilità di Damasco nell’uso di armi chimiche e comunque solo a fronte di un’approvazione dell’intervento da parte dell’Onu.
“Ci convincerà solo lo studio molto dettagliato e profondo del problema e la presenza di prove evidenti che dimostrino chi ha usato l’arma e con quali mezzi. E solo dopo la Russia sarà pronta ad agire in modo più decisivo e serio”, avrebbe affermato Putin che ha tuttavia sottolineato che “la Russia non ha intenzione di intervenire e non interverrà mai in nessun conflitto all’estero”.

Sul tema della fornitura dei missili S-300 a Damasco, il presidente russo avrebbe affermato di averla al momento sospesa: “Abbiamo un contratto per la fornitura di missili S-300 e abbiamo già fornito alcune componenti. Ma la fornitura non è terminata: per ora l’abbiamo sospesa. Vedremo che si fa qualche passo legato alla violazione delle norme internazionali vigenti, allora dovremo pensare a come agire in futuro, tra cui anche con forniture di queste armi sensibili ad altre regioni del mondo”.
Putin avrebbe ammonito le posizioni Usa e degli alleati a favore di un intervento militare condannando l’uso militare senza approvazione del Consiglio di Sicurezza Onu.

ONU:
Ban Ki-Moon tende a frenare le decisioni americane: il segretario delle Nazioni Unite nell’ambito di una conferenza stampa che si è tenuta ieri ha condannato nuovamente l’uso delle armi chimiche, sollecitando tuttavia che il Consiglio delle Nazioni Unite a sviluppare una “risposta unitaria” alla questione siriana. Ban Ki Moon, come riporta foxnews, avrebbe anche affermato di preferire una soluzione politica alla crisi e che un attacco militare senza l’autorizzazione dell’Onu sarebbe illegale: “E’ un soluzione maggiore rispetto al conflitto in Siria – avrebbe detto il segretario dell’Onu. Questo riguarda le nostre responsabilità collettive sull’umanità”.

Intanto gli esperti dell’Onu stanno avviando oggi le analisi sui campioni prelevati durante le indagini in Siria.

Redazione