
L’ipotesi di un intervento militare in Siria sembra allontanarsi. Ieri, durante l’incontro a Mosca tra il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov e il suo omologo siriano Walid al-Muallem, il governo di Mosca aveva proposto alla Siria di metter il proprio arsenale di armi chimiche sotto il controllo delle Nazioni Unite. Poche ore prima, infatti, il Segretario di Stato John Kerry aveva detto che qualora Damasco avesse accettato di consegnare le sue armi chimiche all’Onu, sarebbe stato evitato l’attacco militare.
Nel frattempo è stato rinviato il voto del Congresso Usa sull’intervento militare in Siria voluto dal presidente Barack Obama.
Spiragli inattesi di pace in un clima ti preoccupazione internazionale che ha provocato anche tensioni sui mercati finanziari. In un periodo in cui si sta facendo fatica ad uscire dalla recessione internazionale, scatenare una guerra in un’area del mondo estremamente delicata per gli interessi in conflitto potrebbe essere davvero pericoloso sia per la ripresa dell’economia e la fiducia dei mercati che per gli equilibri geopolitici.
Nel frattempo, l’Iran ha dichiarato di appoggiare la proposta della Russia di lavorare con il governo siriano per mettere il suo arsenale chimico sotto il controllo della comunità internazionale. Lo ha comunicato la portavoce del ministero degli Esteri iraniano Mohammad Javed Zarif.
Redazione