Siria: ribelli respingono proposta della Russia su controllo armi chimiche

Marcia di protesta a Washington contro la guerra in Siria (NICHOLAS KAMM/AFP/Getty Images)

Il capo dell’organizzazione dell’esercito siriano libero, il generale Selim Idriss ha annunciato in un comunicato stampa diffuso su youtube che i ribelli respingono la proposta russa che prevede di collocare sotto il controllo della comunità internazionale l’arsenale di armi chimiche in Siria.
“L’Esercito siriano libero annuncia di respingere categoricamente l’iniziativa russa che prevede di collocare le armi chimiche sotto controllo internazionale”, ha dichiarato il leader militare sostenendo che “non ci si può limitare a ritirare le armi chimiche che sono l’arma del crimine, ma bisogna giudicare di fronte alla corte penale internazionale l’autore del crimine, che ha ammesso di possedere l’arma e che ha accettato di disfarsene”.
Il generale ha poi esortato il fronte dei paesi solidali con la rivolta anti-regime ad appoggiare “con maggiori quantità di armi” i ribelli perché questi possano “continuare a liberare il Paese”.

PIANO DI CONTROLLO ARMI CHIMICHE IN SIRIA
Secondo quanto riporta il quotidiano l’Unità che cita il quotidiano russo Kommersant, il piano della Russia sul controllo delle armi chimiche in Siria, che a breve sarà presentato agli Usa,si svilupperebbe in quattro fasi: la prima fase prevede l’adesione di Damasco all’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac). Successivamente, la Siria dovrà rivelare la localizzazione del suo arsenale di armi chimiche e il luogo della loro produzione. La penultima tappa sarà quella di autorizzare gli ispettori dell’Opac a entrare in territorio siriano per esaminare gli arsenali e infine si dovranno stabilire le modalità in cui sarà necessario distruggere queste armi e definire chi sarà incaricato di attuarlo.

RIUNIONE MEMBRI PERMANENTI CONSIGLIO SICUREZZA
Se da una parte questo progetto presentato dalla Russia e appoggiato dal regime siriano abbia rilanciato la speranza di un dialogo e di un confronto diplomatico, dall’altra, sembra che dalla riunione dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu si é conclusa nella notte non vi sarebbero stati passi in avanti in merito alla proposta avanzata dalla Francia di sviluppare una risoluzione in base al piano russo sulla consegna delle armi chimiche da parte della Siria.

I rappresentanti di Usa, Russia, Cina, Francia e Regno Unito, sarebbero rimasti per oltre un’ora nella sede della delegazione russa alle Nazioni Unite. Ma, secondo le fonti diplomatiche, la Francia non avrebbe ancora presentato nessuna bozza.
Per oggi è invece atteso l’incontro a Ginevra tra il segretario di Stato Usa John Kerry e il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov proprio per discutere la proposta di Mosca che avrebbe anche ottenuto il placet di Israele.

RAPPORTO ONU
Intanto, come riportano i quotidiani, il rapporto degli ispettori delle Nazioni Unite sull’uso delle armi chimiche in Siria sarà reso pubblico con molte probabilità lunedì prossimo. E’ qaunto avrebbe confermato il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius che ha dichiarato che questo documento “dirà che c’è stato un massacro con armi chimiche…E avrà certamente indicazioni. Dal momento che solo il regime aveva gli arsenali, i vettori e l’interesse a farlo, si possono tirare le conclusioni” avrebbe poi affermato Fabius, che sostiene la tesi che sia stato il regime di Bashar al Assad ad aver impiegato le armi chimiche.

Elemento quest’ultimo contestato dal presidente russo Vladimir Putin che in una dichiarazione inviata ieri al New York Times in cui ha raccontato la sua versione dei fatti sulla Siria, sostiene che siano stati i ribelli ad usare le armi chimiche.

Redazione