
Proprio nel giorno in cui Enrico Letta lo ha definito un “incubo”, il debito pubblico italiano diminuisce. E’ quanto comunica la Banca d’Italia che riferisce che a luglio il debito pubblico è stato di 2.072,863 miliardi di euro, in calo di 2,3 miliardi rispetto a giugno.
Bankitalia spiega che questa diminuzione è dovuta al “significativo decremento (8,1 miliardi) delle disponibilità liquide del Tesoro che ha più che compensato il fabbisogno del mese (5,5 miliardi)”.
Per quanto riguarda i prestiti dell’Italia ai Paesi europei in difficoltà e ai meccanismi di sostegno (Fondi Salva Stati), il nostro Paese ha versato nel mese di luglio la sua quota di competenza di 0,5 miliardi di euro nel fondo Efsf, European Financial Stability Facility. Il contributo dell’Italia ai meccanismi di salvataggio europei ha inciso sul fabbisogno del nostro Paese per circa 8,7 miliardi di euro, comunica la Banca d’Italia, somma comprendete 5,8 miliardi di prestiti erogati al fondo Efsf e 2,9 miliardi della terza rata erogata lo scorso aprile per la sottoscrizione del fondo Esm, European Stability Mechanism. In totale, il sostegno dell’Italia ai fondi Salva Stati europei ammonta a 51,3 miliardi.
Comunque, nei primi sette mesi del 2013 il debito pubblico è aumentato di 84,2 miliardi rispetto alla fine del 2012. La Banca d’Italia spiega che l’aumento “riflette principalmente il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (50,0 miliardi) e l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (33,8 miliardi)”.
Redazione