Colpo di scena dopo la decisione del Partito Democratico siciliano di togliere l’appoggio alla giunta guidata da Rosario Crocetta: i quattro assessori piddini hanno infatti deciso di restare al loro posto, suscitando la rabbia del segretario Giuseppe Lupo, che ha intimato: “Crocetta e gli assessori in quota Pd che non si sono dimessi come stabilito dalla direzione regionale, sono fuori dal partito”.
La decisione degli assessori è stata comunicata in conferenza stampa; la prima a prendere posizione è stata la titolare dell’Ambiente, Mariella Lo Bello: “Non mi dimetto. Noi ci siamo opposti alle zavorre, come quelle della Formazione. Nel mio assessorato ho trovato una montagna di pratiche non espletate. Abbiamo evaso 300 pratiche al mese. Oggi siamo a 5 mila pratiche aperte più altre mille non aperte, con grande sforzo del personale. La rivoluzione è nata in due notti all’assessorato alla Formazione e una all’Ambiente. Non vogliamo dimetterci perché siamo alla vigilia di una Finanziaria e non possiamo attendere gli strateghi della politica”.
Le ha fatto eco l’assessore alla Formazione, Nelli Scilabra: “Il governo siciliano ha portato avanti politiche importanti, la Finanziaria e poi il lavoro sulla Formazione. Io mi sento offesa dal segretario regionale del Pd Giuseppe Lupo perché in questi mesi non ho scherzato. Uscire da un governo che abbiamo contribuito a creare non se lo possono permettere. Una decisione del genere meriterebbe un referendum. Noi vogliamo compiere azioni importanti per questa terra. Io lo dico chiaramente, non mi dimetto. Anzi invito il Partito a rivederci e a riaprire il dialogo. Oggi dobbiamo essere più responsabili che mai”.
Medesime rivendicazioni – anche se non hanno dato troppi chiarimenti sulla volontà di dimettersi – da parte di Luca Bianchi (Economia) e Nino Bartolotta (Infrastrutture); ha sottolineato il primo: “Crocetta è stato una guida disponibile e ci ha sorretti su scelte impopolari. Il gruppo parlamentare del Pd è stato un elemento fondamentale in questi mesi, non dirlo sarebbe disconoscere l’operato del Partito democratico. Io non parteciperò mai a un governo che non ha l’appoggio del Pd. Il tema fondamentale è ricostruire il rapporto tra il Pd e il governo. Il mio ruolo l’ho interpretato con uno spirito di servizio. Mi chiedo se ho ancora la credibilità di andare sui tavoli nazionali a discutere gli interessi della Sicilia. Noi senza partiti che creano consenso intorno al percorso che stiamo facendo non andiamo da nessuna parte. Il problema è costruire un percorso condiviso sia a livello regionale che nazionale”.
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