
In un’intervista al quotidiano Repubblica, il coordinatore del Pdl, Sandro Bondi ha parlato dell’imminente crisi di Governo: “Letta e il Pd hanno violato il patto su cui si fonda il governo, decidendo di aumentare l’Iva e di respingere ogni ipotesi di discutere di una riforma della giustizia. Prima si vota, meglio è per l’Italia. Senza perdere tempo in ipotesi di nuove maggioranze che non esistono”.
“Alla riunione che si è svolta a Roma, tutti, compreso Cicchitto, si sono dichiarati d’accordo sulle dimissioni. Di fronte a quanto è accaduto in Consiglio dei ministri, mi sembra che anche le dimissioni dei ministri del Pdl fossero inevitabili- continua Bondi.
“Le dimissioni dei parlamentari sono confermate. Ascolteremo il discorso che Letta pronuncerà in Parlamento, ma a meno che sui provvedimenti economici e sulla giustizia non ci sia una inversione totale rispetto alle posizioni del Pd, mi pare molto difficile che si possa confermare la fiducia al governo”.
Bondi, Intervistato anche dal Corriere della Sera, ha raccontato come è nata la decisione di Berlusconi. “Alla riunione decisiva eravamo presenti il sottoscritto, Ghedini, il presidente e sua figlia Marina. Berlusconi aveva già deciso durante la notte. Era stato ragguagliato da Alfano sull’esito del Consiglio dei ministri, con l’ultimatum di Letta, i suoi toni ricattatori, la decisione di congelare i provvedimenti economici, il tentativo di incolparci del conseguente aumento dell’Iva. Tutto intollerabile”. Per il coordinatore «una cosa a questo punto è certa: non faremo la fine della Dc e del Psi. Il Pdl non si suiciderà”.