
Sono ancora frammentarie le notizie sul vertice che si è tenuto a Palazzo Grazioli a Roma, al quale hanno partecipato i big del Pdl tra i quali il vicepremier e segretario del Pdl Angelino Alfano ma anche Gianni Letta, i capigruppo Pdl di Senato e Camera Renato Schifani e Renato Brunetta, il coordinatore del partito Denis Verdini e il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri.
Una vertice durato per ben tre ore, voluto dal leader del Pdl, Silvio Berlusconi che preme per mantenere una linea in cui considera terminata l’esperienza dell’esecutivo: ovvero quella di non votare domani la fiducia e portare ad una spaccatura di governo.
Tuttavia, molti parlamentari seguirebbero Alfano e i ministri che non intendono rispettare le direttive del premier Berlusconi.
Il vicepremier Alfano, al termine dell’incontro non ha fatto trapelare nessun commento sull’incontro ma ha ribadito di rimanere “fermamente convinto che tutto il nostro partito debba votare la fiducia a Letta. Non ci sono gruppi o gruppettini all’interno del Pdl”.
Una posizione sostenuta anche da Fabrizio Cicchitto che ha dichiarato di augurarsi “che noi correggiamo l’errore politico e che andiamo avanti in modo che ci sia il Governo in questo paese in un momento così delicato”.
Anche il dissidente Carlo Giovanardi afferma: “Siamo più di quaranta intenti a mantenere la fiducia al Governo. Per questo voteremo la fiducia. Il problema dei numeri, al massimo, è degli altri”.
Daniela Santaché si è detta “pronta a mettere la sua tetta sul letto. Mi risulta che il segretario Alfano ha chiesto la mia testa come condizione per mantenere l’unità”, ha commentato la Santaché denunciando una sorta di “strumentalità della protesta in corso da parte dei nostri ministri dimissionari”: “Non voglio offrire alibi a manovre oscure e pericolose. La mia testa la offro spontaneamente al segretario Alfano, su un vassoio d’argento, perché l’unica cosa che mi interessa per il bene dei nostri elettori e dell’Italia è che su quel vassoio non ci finisca quella del presidente Berlusconi”, ha poi concluso la “pitonessa” del Pdl.
Sandro Bondi da parte sua ha immediatamente replicato ad Alfano dichiarando che “il voto di fiducia ci sarà solo se lo chiede Berlusconi”.
Tuttavia, secondo le ultime indiscrezioni il Premier Enrico Letta a pranzo con il sindaco di Firenze ha ottenuto il consenso per trovare un accordo a formare un governo con l’appoggio dei dissidenti del Pdl.
Redazione
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