
Un innesco esplosivo contenuto in una chiavetta usb che se inserita sarebbe scoppiata.
E’ quanto è stato recapitato alla redazione del quotidiano La Stampa di Torino in un plico indirizzato al giornalista Massimo Numa, che da tempo si occupa delle tematiche della Val di Susa e dei No Tav.
Stando a quanto ha riportato La Stampa, il plico è arrivato ieri per posta ordinaria ed era privo dell’indirizzo del mittente: “Nella busta un messaggio scritto al computer e stampato su un normale foglio A4, per segnalare che l’hard disk conteneva alcuni video riguardanti campeggi di attivisti no tav di Venaus e Chiomonte, in Val Susa. La busta ha però insospettito i fattorini del giornale e lo stesso giornalista a cui era indirizzata, ed è stata chiamata la polizia”, scrive il giornale torinese.
La Scientifica che ha analizzato il contenuto ha confermato che la bomba era costituita da 120 grammi di polvere di diversi esplosivi, compressi all’interno dell’hard disk e collegati ad un chip. Secondo gli artificieri, la bomba poteva esplodere nell’arco di 5 secondi dal momento in cui fosse stata collegata a un computer.
E’ il secondo caso d’invio di un ordigno esplosivo alla Stampa: un caso analogo è accaduto lo scorso 9 aprile e l’ordigno fortunatamente non era esploso a causa di un malfunzionamento dell’innesco.
Redazione