10 ottobre 1813: nasceva Giuseppe Verdi

Giuseppe Verdi (Hulton Archive/Getty Images)

Si festeggia oggi il Bicentenario dalla nascita di Giuseppe Verdi, celeberrimo compositore italiano, autore delle opere liriche tra le più popolari. Giuseppe Fortunino Francesco Verdi, questo il suo nome per esteso, nacque il 10 ottobre del 1813 a Roncole di Busseto, nelle campagne della bassa parmense, in una famiglia di umili origini. L’atto di nascita di Verdi fu redatto in francese perché a quell’epoca Busseto era sotto l’impero napoleonico.

Il giovane Verdi fu avviato allo studio della musica dall’organista della chiesa delle Roncole, Pietro Baistrocchi, che ne intuì la sua predisposizione. Quindi passò sotto l’ala protettrice di Antonio Barezzi, commerciante locale e amante della musica, che gli finanziò gli studi musicali. Nel 1836, Giuseppe Verdi sposò la figlia di Antonio Barezzi, Margherita, che gli diede due figli, Virginia Maria e Icilio Romano. I due bambini morirono ancora piccoli a distanza di un anno l’uno dall’altro, quindi nel 1840 morì la madre, lasciando il povero Verdi nello sconforto e nella disperazione. Il dolore per la perdita prematura degli affetti più cari segnò probabilmente l’insuccesso della sua seconda opera, “Un giorno di regno”, un opera comica che per ironia della sorte gli era toccato comporre in un momento tanto tragico. Invece la sua prima opera, “Oberto, Conte di San Bonifacio”, rappresentata al Teatro alla Scala di Milano il 17 novembre 1839, ad appena un mese dalla scomparsa del suo secondogenito, aveva ottenuto un discreto successo. Per questo motivo Giuseppe Verdi fu incoraggiato ad andare avanti nel suo lavoro di compositore. L’impresario della Scala Bartolomeo Merelli gli consegnò il libretto del “Nabucco” (titolo originale Nabucodonosor), scritto da Temistocle Solera e da lì fu la svolta. In un primo momento, ancora provato dalla perdita della moglie e dei figli, Verdi trascurò il lavoro che gli era stato affidato, ma si racconta che una sera, il libretto del “Nabucco”, che non aveva ancora letto, gli cadde di mano e si aprì per caso sulle pagine del Va Pensiero. Verdi rimase profondamente colpito dal testo e iniziò a comporne la musica. Dopodiché completò l’intera opera, che quando andò in scena per la prima volta alla Scala di Milano  il 9 marzo del 1842 fu un vero e proprio trionfo. Da quel momento Giuseppe Verdi divenne un compositore famosissimo, ammirato e richiesto in tutta Europa. Dopo il “Nabucco” per Verdi si aprì un periodo intensissimo di lavoro, con la composizione di numerose opere liriche, quasi una all’anno in dieci anni. Negli anni ’50 dell’Ottocento compose la celebre trilogia popolare: “Rigoletto” (1851), “Il trovatore” (1853) e “La traviata” (1853). Tra gli altri capolavori del Maestro ricordiamo: “Ernani” (1844), “Macbeth” (1847), “I Masnadieri” (1847), “I vespri siciliani” (1855), il “Don Carlos” (1867), e le ultime tre opere: “Aida” (1871), “Otello” (1887) e “Falstaff” (1893). Per un totale di 28 opere, diverse romanze, composizioni per pianoforte e di musica sacra, su tutte la celebre “Messa di Requiem” composta in onore dello scrittore Alessandro Manzoni, scomparso nel 1873.

Nonostante il grande lavoro con la musica, Giuseppe Verdi fu anche imprenditore agricolo, attività a cui si dedicò con impegno e dedizione quando, con la compagna Giuseppina Strepponi, che sposò nel 1859, si trasferì a Villa Sant’Agata, residenza signorile nelle campagne di Villanova sull’Arda, in provincia di Piacenza. La Villa è oggi un museo molto frequentato. Giuseppe Verdi fu anche generoso filantropo: negli ultimi anni della sua vita mise in vendita molti dei terreni da lui posseduti e con il ricavato fondò l’Ospedale Verdi di Villanova sull’Arda per gli indigenti e la Casa di Riposo per musicisti a Milano, dove si trova anche la sua tomba.

In occasione del Bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, sono molte le iniziative e le celebrazioni in tutta Italia. Segnaliamo il Festival Verdi del Teatro Regio di Parma, che si è aperto il 30 settembre scorso con un concerto di sinfonie verdiane eseguito dalla Filarmonica della Scala con la conduzione di Riccardo Chailly. Verdi a Milano, ricco cartellone di concerti, mostre e spettacoli teatrali a cura del Comune di Milano, che parte oggi con una giornata a porte aperte al Teatro alla Scala, che accoglierà il pubblico nel Foyer e nel Ridotto dei Palchi “Arturo Toscanini”, dove saranno proiettati su grande schermo un documentario sulle terre di Verdi, estratti di video storici della “Messa da Requiem”, con grandi direttori scaligeri del dopoguerra (Karajan, Giulini, Abbado, Muti). Alle ore 20, la giornata si concluderà con una serata speciale nella sala grande del Teatro, dove un gruppo di personalità della cultura, della scienza e della società leggerà, insieme agli attori Maddalena Crippa e Filippo Timi, brani scelti dalle lettere di Verdi. Ricordiamo poi il concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai che con il Coro Cèco di Brno, diretto da Petr Fiala, proporrà la “Messa da Requiem”, questa sera alle 20.30 all’Auditorium Rai “Arturto Toscanini” di Torino, in diretta da Radio3. Tutta la programmazione di RadioRai è dedicata oggi a Giuseppe Verdi.

Tra le altre iniziative, alle Giornate del Cinema Muto di Pordenone verrà proiettato il film del 1913 “Giuseppe Verdi nella vita e nella gloria” di Giuseppe De Liguoro. Infine un curioso spettacolo teatrale, “L’Altra Opera, Giuseppe Verdi agricoltore”, di e con Roberta Biagiarelli e Sandro Fabiani, che racconta il Verdi imprenditore agricolo a Sant’Agata. Lo spettacolo andrà in scena il 22 e 23 novembre al Teatro La Cucina di Milano e il 22 dicembre al Teatro Verdi di Busseto.

Per informazioni su altre celebrazioni e manifestazioni si può consultare il sito web della Regione Emilia Romagna dedicato al Bicentenario verdiano: www.giuseppeverdi.it

Valeria Bellagamba