
C’è preoccupazione per il futuro del mercato delle sigarette elettroniche, ancora in saldo positivo con 1.703 unità in più, ma da alcuni mesi in standby, a causa – tra le altre cose – dell’annunciata imposizione di una maxitassa al 58,5%, che potrebbe portare a un vero e proprio default di questa fetta particolare del mercato dei tabacchi. La denuncia arriva in queste ore da Confesercenti, attraverso la Fiesel, associazione di categoria che raccoglie i cosiddetti svapatori, ossia i commercianti di e-cig.
Ha spiegato il loro presidente, Massimiliano Federici: “La frenata è in parte dovuta a fattori fisiologici di mercato, ma dall’altra ha inciso la campagna di disinformazione condotta da alcuni media, che attribuiva alle svapo presunti ‘effetti dannosi’ non solo mai dimostrati, ma a volte perfino fuori da ogni logica, che però hanno fatto effetto su alcuni dei consumatori. Ma l’aria di attesa e timore per il futuro frena gli imprenditori che erano intenzionati a aprire nuovi punti vendita”.
Sottolinea ancora Federici: “Se infatti non si dovesse riuscire ad evitare la maxi-tassa su liquidi e hardware, per i 500mila italiani che utilizzano abitualmente questo strumento sarebbe una vera e propria stangata”. Due le ripercussioni sul mercato delle e-cig, “in primo luogo, accelererebbe le cessazioni di attività in un settore florido, dall’altro alimenterebbe il contrabbando ed il mercato illegale di liquidi e dispositivi”.
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