Roma: il popolo di Rodotà e Landini scende in piazza per la Costituzione

Stefano Rodotà (screen shot youtube)

Sono arrivati in tanti nella capitale per una manifestazione organizzata dalla Fiom e da Stefano Rodotà in difesa della Costituzione. Parole d’ordine della protesta che oggi ha visto sfilare migliaia di cittadini tra le vie di Roma sono state “democrazia” e “lavoro”, elementi cardine di una Costituzione italiana osannata dalla piazza odierna e ricordata con alcuni articoli riscritti su fogli che hanno aperto il corteo. Da piazza della Repubblica a piazza del Popolo si sono affiancati ai cittadini il candidato alla Presidenza della Repubblica, il leader Fiom Maurizio Landini e Gustavo Zagreblesky.

Rodotà, parlando dal palco di piazza del Popolo, ha detto: “Possiamo mettere insieme una coalizione dei vincenti che abbia al centro la Costituzione. Non ero convinto che avremmo riempito la piazza in questo modo, ci hanno accusato di essere un partitino, abbiamo avuto qualche imbarazzante diserzione. Alcuni non sono venuti qui abbandonando la battaglia comune di anni per calcoli molto modesti. Non si perde l’identità qui, la si rafforza”.

Dal canto suo, Maurizio Landini ha detto: “In tanti dovranno rispondere a questa piazza, ai tanti italiani che pensano che per cambiare il Paese bisogna applicare la Costituzione”. La modifica dell’articolo 138 della Carta costituzionale è stata presa a riferimento dal sindacalista per spiegare le ragioni della piazza: “Credo che la forzatura sia quella di derogare un articolo per cambiare la Costituzione italiana: per ridurre il numero dei parlamentari, per far funzionare meglio il Parlamento non c’è bisogno di derogare all’art.138. La descrizione che viene data che noi saremmo conservatori è una doppia sciocchezza”.

In piazza erano presenti oggi anche il leader di Sel, Nichi Vendola, Don Ciotti e Pippo Civati.

Redazione online