
Bufera su Matteo Renzi. Il sindaco di Firenze ha criticato la proposta del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano inviata con un messaggio alle Camere di varare provvedimenti di amnistia e indulto per ridurre il sovraffollamento delle carceri e riportare la condizione dei detenuti a livelli accettabili per un Paese che voglia definirsi civile. Matteo Renzi, tuttavia, ha dichiarato che “affrontare oggi il tema dell’indulto e dell’amnistia” è “un clamoroso errore, un autogol”, come ha detto. Secondo il sindaco di Firenze, aspirante segretario del Partito Democratico, per risolvere il dramma delle carceri occorre invece riformare la legge Bossi-Fini sull’immigrazione e la Fini-Giovanardi sulle tossicodipendenze, che “non hanno funzionato”, ha spiegato, e intervenire su riforme strutturali, come la custodia cautelare. Dichiarazioni che hanno sollevato numerose polemiche e accuse nei confronti dell’esponente del Pd.
Il premier Enrico Letta è intervenuto in difesa del Quirinale, affermando che nel messaggio di Napolitano “non ci sono ambiguità”. Ma ancora più dure sono state le reazioni di alcuni ministri del suo governo. Il Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato ha accusato Renzi di ragionare “in termini puramente propagandistici stile Grillo: ‘mi conviene dire di più una cosa o l’altra sotto il profilo del consenso che poi alla fine ottengo?’. Non entra nel merito della questione”, ha aggiunto. “Le carceri, così come sono – ha spiegato Zanonato -, oltre a produrre effetti drammatici sulla popolazione carceraria, che è costretta vivere in una situazione assolutamente inaccettabile, producono l’effetto terribile che rimette alla fine del ciclo della pena in circolo persone che non possono avere altre alternative che continuare a delinquere, quindi con una recidiva altissima“. “Vogliamo affrontare il problemi in modo propagandistico o vogliamo prendere in mano con serietà come ha fatto il presidente della Repubblica? – si è chiesto il ministro -. Non ho dubbi su questo: l’atteggiamento propagandistico di chi non vuole l’indulto perché pensa che così prende qualche consenso in più non mi convince se è un interesse generale che va difeso”.
Duro il commento del Ministro degli Esteri Emma Bonino: se Renzi “è il nuovo che avanza, fatemi il favore di ridarmi l’antico“, ha detto, rivolgendo anche il seguente invito al sindaco di Firenze: “Legga bene il messaggio di Napolitano, prima di rottamarlo”.
Attacchi a Renzi sono giunti anche dal ministro del Pdl Maurizio Lupi, che lo ha accusato di andare alla ricerca di “consensi a destra come a sinistra”, “più che dimostrare che sta facendo politica che richiede responsabilità”. Queste la parole del Ministro delle Infrastrutture, nell’intervista a Maria Latella su SkyTg24. “L’amnistia e l’indulto – ha aggiunto Lupi – sono stati richiesti e provocati da intervento fortemente elevato dal Presidente della Repubblica, che ha posto il tema del dramma. Ha posto il tema del dramma della carceri. Per una volta il Pd e il futuro segretario del Pd la smettiamo di pensare se le cose possono essere fatte o non fatte pensando a Berlusconi, all’unico nemico che ha tenuto unita l’opposizione”, ha chiosato.
Critiche sono arrivate a Renzi anche dall’altro candidato alla segreteria del Pd, Gianni Cuperlo: “Il Capo dello stato ha ragione l’amnistia è un tema che riguarda la dignità di migliaia di detenuti nelle nostre carceri – ha scritto Cuperlo sul suo blog -. Dobbiamo garantire i loro diritti e al contempo garantire la sicurezza dei cittadini italiani, perché le carceri così come sono organizzate oggi non sono un luogo di riabilitazione ma una scuola di criminalità – ha sottolineato -. Si studino le misure alternative alla detenzione per risolvere un problema oggettivo e drammatico, come da tempo ci ricorda anche l’Europa. La politica e la sinistra si devono assumere le proprie responsabilità senza affidarsi ai sondaggi di opinione“, ha concluso l’esponente del Pd.
Il diretto interessato ha quindi riposto alle critiche piovutegli addosso. “Non ho parlato contro Napolitano che legittimamente ha fatto un messaggio con sue riflessioni”, si è difeso Matteo Renzi al programma di Lucia Annunziata “In mezz’ora”. “Mentre le forze politiche – ha aggiunto – devono dire come la pensano. E io ho detto che non mi sembrava serio un nuovo indulto-amnistia dopo 7 anni dall’ultimo. Non serio, non educativo e non responsabile“. “Il Presidente della Repubblica non è mai uscito dai suoi poteri, neanche con l’ultimo messaggio alla Camere – ha precisato il sindaco di Firenze -, anzi ha dimostrato una capacità di servizio unica. Poi, non si può dire: l’ha detto il Capo dello Stato, quindi si fa così punto e basta. I partiti se non discutono su questi temi, come quello dell’amnistia, cosa ci stanno a fare?“, ha concluso.
Redazione